Quanto costa la pirateria online? I dati sul fenomeno in Italia
Abbiamo analizzato i dati più recenti a disposizione sulla pirateria online che evidenziano, tra le altre cose, come anche essa si sia digitalizzata
06/06/2023 di Redazione Giornalettismo
Uno degli studi più recenti che ha fatto emergere interessanti dati pirateria in Italia risale allo scorso giugno ed è frutto del lavoro congiunto di Ipsos e FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali). Lo scopo era di quantificare non solo la dimensione del fenomeno ma anche il danno economico potenziale che ne deriva.
Dalla ricerca è emerso come, nel periodo analizzato (l’anno 2021) i numeri suggeriscano un aumento in termini di audience della pirateria ma una diminuzione dal punto di vista della frequenza. Il 2021 è stato un anno di forte trasformazione del fenomeno, con l’offerta legale di contenuti che è diventata sempre più ampia portando il pirata a ricercare contenuti in modo sempre più selettivo.
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Dati pirateria Italia, i numeri più recenti
Cala il numero dei contenuti audiovisivi piratati (315 milioni di atti illeciti nel 2021, -24% rispetto al 2019 e -53% rispetto al 2016). Aumenta, invece, l’incidenza complessiva della pirateria tra le persone adulte, attestandosi al 43%. Ci sono più persone che lo fanno, quindi, ma meno frequentemente.
Secondo i dati condivisi, in cima alla classifica dei contenuti più visti in maniera illegale ci sono i film (29%), seguiti da serie e fiction (24%) e programmi (21%). Anche lo sport entra nell’indagine, con un’impennata di chi ne fruisce in maniera illegale nel 2021 (15%) rispetto al 2019 (10%).
I dati raccolti tra la popolazione adulta – quelli appena esposti – vanno a rispecchiare, più o meno, la situazione tra gli adolescenti. Nella fascia 10-14 anni l’incidenza dei pirati più giovani è salita al 51% mentre gli atti di pirateria sono calati del 20% rispetto al 2019. Tra i più giovani, i contenuti maggiormente piratati sono eventi di sport live seguiti da film, serie e fiction e – infine – programmi.
Il download/P2P in calo come forma di pirateria
Da Ipsos emerge anche come anche i metodi per piratare contenuti si stiano sempre più digitalizzando: si usano meno il download/P2P e lo streaming illegale a favore, invece, delle IPTV illecite. In che misura? Si pensi che dal 10% del 2019 si è passati al 23% del 2021. Un numero che è pari a 11,7 milioni di persone con 2,3 milioni di individui abbonati ad almeno una IPTV illecita. Il 41% delle persone intervistate, infine, ha ammesso di aver condiviso le credenziali di accesso alle piattaforme di streaming non ritenendo questa una forma di pirateria.
Danno potenziali di 940 milioni di euro
Considerati questi numeri, a quanto ammonta il danno potenziale nell’ambito della pirateria audiovisiva? L’analisi di Ipsos è stata fatta anche considerando – nel 2021 – la necessità di ripresa del settore audiovisivo dopo lo stop. Lato serie, fiction e film il dato si attesta attorno ai 673 milioni di euro; sommati al danno per gli eventi sportivi live fruiti illegalmente (pari a 267 milioni di euro), si raggiunge la cifra citata nel titolo del paragrafo.
Si parla non solo di danno economico ma anche di sicurezza degli utenti potenzialmente in pericolo. Accedere a piattaforme illegali aumenta, infatti, il rischio che i dati degli utenti (personali e bancari) vengano presi di mira per via di attacchi informatici e violazioni. Oltre a questo, c’è il rischio che i dispositivi vengano infettati con malware e virus.