La storia di D’Alema che disse: «La Lega c’entra moltissimo con la sinistra, non è una bestemmia»

09/07/2020 di Enzo Boldi

La dichiarazione di oggi rilasciata da Matteo Salvini a L’Aria che Tira ha riportato in auge una sorta di vaticinio di Massimo D’Alema. Oggi il leader del Carroccio, commentando la scelta del primo quartier generale romano del suo partito in via delle Botteghe Oscure (davanti all’ex sede storica del PCI), ha detto che la Lega ha raccolto e incarna i valori della Sinistra che fu. Parole che hanno scatenato una serie di reazioni, soprattutto da parte del Pd. Ma quello stesso pensiero, estrapolato dal periodo in cui venne dichiarato, fu espresso anche dall’ex segretario del Pds nel lontano 1994.

LEGGI ANCHE > E arrivò il giorno in cui Salvini si paragonò a Berlinguer | VIDEO

Prima di riprendere integralmente quella dichiarazione rilasciata a Il Manifesto nel lontano 1994, occorre dare un contesto storico. Il Carroccio, all’epoca guidato da Umberto Bossi, faceva parte della maggioranza che sosteneva il primo governo Berlusconi. Poi, dopo quello che venne rinominato il ‘patto delle sardine’, la Lega tolse l’appoggio all’allora presidente del Consiglio facendo cadere, nei primi giorni del 1995, l’Esecutivo.

D’Alema e i valori di sinistra nella Lega

Era la fine del ’94. All’epoca Matteo Salvini muoveva i primi passi in politica: era diventato da poco consigliere comunale a Milano ed era il responsabile del Movimento dei Giovani Padani meneghini. A guidare il Carroccio c’era Umberto Bossi che, con una mossa da voltagabbana, fece cadere il primo governo Berlusconi. Come racconta Francesco Saita su AdnKronos, proprio a quel periodo – in tutt’altro contesto storico – Massimo D’Alema pronunciò quella frase dal sapore di lusinga e corteggiamento: «La Lega c’entra moltissimo con la sinistra, non è una bestemmia. Tra la Lega e la sinistra c’è forte contiguità sociale. Il maggior partito operaio del Nord è la Lega, piaccia o non piaccia. È una nostra costola, è stato il sintomo più evidente e robusto della crisi del nostro sistema politico e si esprime attraverso un anti-statalismo democratico e anche antifascista che non ha nulla a vedere con un blocco organico di destra».

Una dichiarazione da contestualizzare

All’epoca questo pensiero non provocò grandissime reazioni nella sinistra. Poi, come la storia insegna, la Lega ha cambiato volto e pagina. È passata dall’indipendenza della Padania al federalismo; dal prima i Padani a prima il Nord, per poi arrivare al Prima gli italiani di recente memoria. E sono cambiate anche le politiche sociale. Insomma, la storia era ben diversa e non è paragonabile allo status quo. La dichiarazione di Massimo D’Alema era riferita al hic et nunc e non può essere riproposta al giorno d’oggi.

(foto di copertina: da Otto e Mezzo, La7)

 

Share this article