Il ‘pulsante rosso’ con cui Conte potrà ‘spegnere internet in caso di cyberattacco

La sfida del 5G e dell’internet delle cose può essere rischiosa in diverse circostanze. Ecco perché il consiglio dei ministri nella giornata del 19 settembre ha approvato un decreto legge (dunque un provvedimento urgente che dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dal parlamento) che disciplina le azioni da attuare in caso di cyberattacchi. La sicurezza informatica, infatti, è il tema di questo e dei prossimi anni. In un mondo iper-connesso è impossibile non registrare attacchi informatici a tutti i livelli, dai singoli utenti, passando alle aziende private, fino ad arrivare alle pubbliche istituzioni.

Le misure straordinarie del governo sui cyberattacchi

Ecco perché il presidente del Consiglio, in questo caso Giuseppe Conte (ma il provvedimento varrà per tutti i suoi successori) potrà dare avvio a una task-force che, in caso di attacchi alle reti informatiche del Paese, potrebbe avere come misura estrema quella di disattivare prodotti o apparati impiegati nelle reti in caso di rischi imminenti per la sicurezza del Paese.

La situazione, stando al comunicato stampa diramato all’uscita del consiglio dei ministri di ieri, verrà coordinata dal Comitato interministeriale per la sicurezza che, dunque, avrà un ruolo di supporto e di aiuto alle attività dell’esecutivo in caso di cyberattacchi. Non solo: il decreto legge introduce una sorta di censimento delle reti informatiche italiane, prevedendo anche delle pene molto aspre per tutti quei privati che si rifiuteranno di fornire dati sulle proprie infrastrutture o che comunicheranno dei dati falsi.

Lo stato di guerra e lo stato di cyberattacchi

Chi si sottrae al censimento delle reti potrebbe pagare una sanzione fino a 1,2 milioni di euro, mentre le false informazioni in merito saranno punite con la detenzione in carcere per un periodo compreso tra uno e cinque anni. Il provvedimento si inserisce in quell’insieme di leggi che sono destinate a recepire, in merito, il Regolamento (UE) 2019/452 che parla del controllo degli investimenti esteri. Nella fattispecie, saranno varate delle misure volte a tutelare la Borsa Italiana, proteggendola da massicci interventi dall’estero.

Quanto emerge dal consiglio dei ministri, che concede poteri straordinari al presidente del Consiglio in caso di attacco informatico, sembra essere una equiparazione e una rivisitazione in chiave 2.0 di quanto accade nel caso in cui il Paese entri in stato di guerra. Prendendo atto, definitivamente, di quello che possono fare le nuove tecnologie: minacciare la sicurezza di un Paese, allo stesso modo di missili e artiglieria.

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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