Cremona: al comizio di Salvini espone cartello «ama il prossimo tuo», viene picchiato | VIDEO

10/06/2019 di Redazione

L’episodio risale a qualche giorno fa, nel corso delle ultime ore della campagna elettorale per i ballottaggi a Cremona. Matteo Salvini era arrivato in città per sostenere il candidato sindaco Malvezzi, che non è riuscito a ribaltare il risultato del primo turno: a Cremona, infatti, ha vinto ancora una volta il centrosinistra guidato da Galimberti. Il video del comizio di Salvini, tuttavia, ha fatto il giro dei social network.

Cremona, picchiato al comizio di Salvini

Un ragazzo in fondo alla piazza che, stando ad alcune fonti locali sarebbe vicino ai gruppi parrocchiali della città, aveva esposto un cartello con la scritta «ama il prossimo tuo». Il tutto, in silenzio, mentre Matteo Salvini stava portando avanti il suo comizio. Il ragazzo è stato raggiunto da alcuni sostenitori di Salvini che, evidentemente infastiditi da quella scritta che altro non era che un messaggio evangelico, hanno iniziato a strattonarlo e a spintonarlo. Lo striscione che il ragazzo stava esponendo, poi, è stato buttato a terra e calpestato.

Salvini prende in giro il ragazzo picchiato a Cremona

Mentre la scena si stava svolgendo, dal palco, il ministro dell’Interno non ha fatto altro che prendere in giro il ragazzo: «Lasciatelo stare, poverino – ha detto Salvini – è il solito comunista che sta nei giardinetti: non manca mai». La frase del ministro dell’Interno si può sentire sia nel video ripreso da un cellulare che mostra il pestaggio del giovane, sia nel video del comizio postato dallo stesso Salvini sui suoi canali social.

In seguito alla diffusione di queste immagini, c’è chi chiede provvedimenti seri nei confronti di Matteo Salvini. Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, è molto duro: «Mentre un ragazzo, per aver sollevato una sciarpa bianca con scritto #amailprossimotuo, viene preso a calci e pugni dai sostenitori di Salvini, il ministro dell’Interno, dal palco, gli dà del comunista e lo dileggia. Salvini infanga le istituzioni e la Costituzione. Si dimetta».

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