Cosenza, il padre del piccolo Rayem, preso a calci per una carezza: «Ancora piange»

07/09/2019 di Redazione

L’episodio si è verificato a Cosenza martedì scorso, intorno alle 19.00 nella centrale via Macallè. La notizia si è diffusa nelle scorse ore, ma ancora oggi – a distanza di quasi cinque giorni – la famiglia del bambino di 3 anni, preso a calci da un adulto perché si era avvicinato alla figlia nella carrozzina per darle una carezza, non riesce a capacitarsi di quanto accaduto. A parlare ai microfoni di Repubblica, in un’intervista ad Alessia Candito, è Bouazza Toubi, il papà del piccolo di tre anni.

Cosenza, il padre del piccolo Rayem: «Piange e non capisce perché»

Il bambino si chiama Rayem e fisicamente sta bene. Del resto, lo avevano evidenziato anche i medici del pronto soccorso che lo avevano visitato martedì scorso. Dopo l’episodio, infatti, il bambino aveva iniziato ad accusare alcuni sintomi preoccupanti: gli veniva meno il respiro e aveva forti dolori all’addome. Ma i medici non hanno evidenziato particolari situazioni di rischio e lo hanno mandato a casa la sera stessa.

Poi, la famiglia ha sporto denuncia nei confronti dell’uomo che gli ha sferrato il calcio, un 22enne, che è stato identificato dalle autorità, dopo che quel giorno, invece, è stato costretto da un gruppo di persone – che aveva assistito alla scena e che, in alcuni casi, ha anche aggredito fisicamente il ragazzo – ad allontanarsi. Oggi, Bouazza Toubi trova anche il coraggio di parlare. Origini marocchine, è in Italia dal 1995 e mai gli era successo un episodio del genere.

Del resto, anche le istituzioni locali – in questi giorni – hanno espresso la propria vicinanza. Il sindaco Mario Occhiuto ha affermato: «Leggo sulla stampa di un raccapricciante episodio di violenza accaduto nei giorni scorsi per strada a Cosenza a scapito di un bimbo di tre anni e la cosa non può che suscitarmi indignazione e sconcerto – ha affermato -. Resto sconvolto per le modalità del fatto e perché la circostanza si sia verificata in una via del centro della nostra città».

Il messaggio del piccolo Rayem di Cosenza all’aggressore

Ha spiegato che è stato uno dei suoi tre figli, Housama, a raccontargli l’accaduto. I due fratelli del piccolo Rayem, infatti, si trovavano insieme a lui quando l’episodio si è verificato. Stavano aspettando la madre che era entrata in uno studio medico per un controllo di routine. Ma come l’ha presa il piccolo Rayem? «Psicologicamente ci preoccupa – ha detto l’uomo a Repubblica -. Non capisce cosa sia successo e piange disperato. Anche il fratello e la sorella sono inquieti, arrabbiati».

Il padre di Rayem ha affermato di aver ricevuto la solidarietà della città intera, a partire dalla ragazza che ha avuto il coraggio di denunciare l’episodio su Facebook. Non desidera, però, alimentare polemiche soprattutto con l’autore del gesto: «Semplicemente incomprensibile – dice -. Già non si capiscono le aggressioni senza motivo agli adulti, figuriamoci quella a un bambino».

FOTO: Immagine CC di Cosenza – foto di repertorio

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