Giovanni Rezza spiega perché il Coronavirus potrebbe attenuarsi in estate (e non c’entra il caldo)
28/04/2020 di Enzo Boldi
Nelle ultime ore si è tornato a parlare dell’estate e del Coronavirus scompare col caldo. Il dottor Giovanni Rezza, in collegamento con Otto e Mezzo (su La7), ha spiegato come questa teoria abbia qualche crisma scientifico prendendo come riferimento tutti i virus respiratori che, con la stagione estiva, mostrano livelli di contagio molto bassi. Il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità ha, però, spiegato che non c’è alcun legame con le alte temperature: tutto ciò, infatti, deriva – statisticamente – da fattori sociali
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«Non si tratta tanto del caldo. Si sa, infatti, che in inverno c’è una maggiore proliferazione dei virus respiratori perché, con il freddo, passiamo più tempo in luoghi chiusi che, inevitabilmente, sono affollati – ha spiegato Giovanni Rezza rispondendo a una domanda di Lilli Gruber -. Accade così per tutti i virus respiratori che, con la stagione estiva, diminuiscono la propria fonte di contagio. Sono, infatti, chiuse le scuole, poi lo sono (e lo saranno) anche le aziende e gli uffici. I mezzi pubblici sono meno affollati».
Coronavirus scompare col caldo? La risposta di Rezza
«Per quel che riguarda il caldo, possiamo dire che le famose goccioline che escono dalla nostra bocca si seccano prima con le alte temperature sulle varie superfici – ha proseguito il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità – . Sappiamo, però, che la maggior parte dei contagi da Coronavirus dipende dal distanziamento tra le persone e non propriamente dai contatti con le superfici».
Le abitudini che cambiano in estate
Non si tratta, dunque, delle alte temperature che si registrano – a livello climatico – con la stagione estiva, ma una serie di comportamenti che vengono modificati rispetto alla vita quotidiana degli altri periodi dell’anno. La teoria del Coronavirus scompare col caldo, dunque, secondo Rezza non è attendibile. Se ci sarà un calo dei contagi, infatti, si dovrà ad abitudini che cambiano.
(foto di copertina: da Otto e Mezzo)