Coronavirus, l’Oms sostiene che i contagi fuori dalla Cina sono (per ora) «solo la punta dell’iceberg»

10/02/2020 di Enzo Boldi

Metafore che possono dare la misura di quel che accadendo fuori dalla Cina. Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha parlato dei casi di contagio nel resto del Mondo – quindi non a Wuhan e nella regione dell’Hubei – definendoli come «la punta dell’iceberg». Secondo il medico, infatti, sono stati molti i casi di persone contagiate senza aver mai effettuato voli da o verso la Cina. Numeri che rendono la gestione della diffusione del Coronavirus molto difficoltosa.

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«Ci sono stati alcuni casi riguardanti la diffusione del 2019nCoV su persone che non hanno mai viaggiato da e verso la Cina – scrive Tedros Adhanom Ghebreyesus sul proprio profilo Twitter -.  L’individuazione di un numero limitato di casi può indicare una trasmissione più diffusa in altri Paesi; in sintesi, potremmo vedere solo la punta dell’iceberg».

La punta dell’iceberg e il coronavirus

Il numero di contagi, fuori dalla Cina, potrebbe dunque essere un dato determinante nell’analisi di quanto la diffusione del virus sia forte anche al di fuori dei confini dell’Estremo Oriente. I casi certificati non sono, per il momento, molto elevati. Secondo l’Oms, però, il fatto che un discreto numero di persone colpite da Coronavirus non abbia avuto alcun contatto o viaggio in Cina, rende la situazione più complicata del previsto. Nel frattempo, per aiutare i soccorsi e le analisi del caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inviato alcuni loro tecnici nelle arre più colpite.

(foto di copertina: free commons Pixabay)

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