L’infermiere di Messina licenziato e denunciato per procurato allarme su un caso di contagio

24/02/2020 di Enzo Boldi

L’allarmismo è il cibo delle paure. E per questo motivo il Policlinico Gaetano Martino di Messina ha deciso prima di sospendere, poi di denunciare e – infine – di licenziare un infermiere che, nei giorni scorsi, aveva denunciato sul proprio profilo Facebook un presunto caso di Coronavirus Messina ricoverato nell’ospedale in cui prestava servizio. I test sul presunto contagiato, poi, hanno dato esito negativo.

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Il tutto è partito sul finire della scorsa settimana, quando sul profilo Facebook del giovane è comparso un suo video-selfie in cui si presenta, spiega qual è il suo ruolo all’interno dell’Ospedale messinese e parla dell’arrivo di un uomo – proveniente da Torino – con un sospetto contagio da Coronavirus: «Buongiorno a tutti. Sono un infermiere che lavora al Policlinico Gaetano Martino di Messina. Questa mattina al nostro nosocomio è arrivato un sospetto coronavirus. Allora, il paziente sta in condizioni cliniche generali discrete, non presenta temperatura. È un paziente che vive a Torino ed è sceso da otto giorni in ferie qua a Messina».

Coronavirus Messina, denunciato infermiere allarmista

Il racconto dell’infermiere prosegue parlando dello stato di salute dell’uomo appena arrivato in Ospedale, ricostruendo anche le sue cene in un ristorante cinese di Milano o Torino. Poi il test effettuato sull’uomo a confermato che non c’era alcun primo caso Coronavirus Messina. L’infermiere è stato subito sospeso dopo che il video con il suo racconto era diventato virale. Il tutto condito da mascherina e tuta medica protettiva e anti-contagio.

Il licenziamento e il procurato allarme

Il Policlinico Gaetano Martino di Messina ha annunciato l’avvio dell’iter di licenziamento per l’uomo. Ma non finisce qui. Contro di lui è stata anche presentata una denuncia per procurato allarme. Quel suo filmato di poco più di un minuto, è diventato immediatamente virale creando il panico in Sicilia per il primo presunto (e poi dichiarato non reale) caso di contagio.

(foto di copertina: da video Facebook)

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