Sputi e insulti per una coppia cinese a Venezia: «C’entra il coronavirus»

27/01/2020 di Redazione

Nella giornata di ieri, 26 gennaio, il quotidiano Il Gazzettino ha riportato il racconto di un albergatore che, a sua volta, aveva raccolto la testimonianza di una coppia di turisti cinesi a Venezia. Questi ultimi sarebbero stati raggiunti da insulti e sputi mentre stavano passeggiando per i canali della cittadina, in modo particolare all’altezza del canale della Giudecca. Stando sempre ai racconti dei turisti, uno dei quali comprende abbastanza bene l’italiano, questa aggressione di matrice razzista sarebbe stata collegata alla diffusione del coronavirus.

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Coronavirus, aggrediti turisti cinesi a Venezia

Insomma, i ragazzini – che sono stati descritti come bambini d’età inferiore ai 10 anni – avrebbero raggiunto la coppia proprio per sottolineare la loro presenza in città, dopo la diffusione dell’allarme per il coronavirus, epidemia partita proprio dalla città di Wuhan e che ha già fatto 81 vittime e ha fatto ammalare centinaia di persone (tre casi anche in Francia).

Nonostante la giovanissima età dei ragazzini che li hanno assaliti, i turisti cinesi hanno ritenuto opportuno sottolineare l’accaduto. Anche perché, qualche minuto dopo, entrati in un supermercato, sarebbero stati filmati da un cellulare – con palese intento denigratorio e derisorio – anche da un altro gruppo di adolescenti. Il loro racconto ha reso necessario l’intervento di Lucia King, portavoce della comunità cinese di Roma, ai microfoni dell’agenzia Ansa: «Il nostro appello, a nome di tutte le comunità cinesi in Italia – ha affermato -, è che finiscano gli episodi di intolleranza e discriminazione. Il virus può colpire tutti, non solo i cinesi. Non c’entra nulla con la razza delle persone».

Episodi di intolleranza si sono vissuti anche in Piemonte, a Torino. Insomma, una psicosi totalmente ingiustificata, dal momento che risulta discriminatorio accostare la nazionalità delle persone al coronavirus.

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