Libero è quasi felice perché il Coronavirus è arrivato anche al Sud: «Ora sì che siamo tutti fratelli»
04/03/2020 di Enzo Boldi
Il 4 marzo 2020, andando in edicola a comprare i quotidiani, scopriamo che il Coronavirus è un novello Garibaldi che è riuscito a unire l’Italia. Il tutto appare in prima pagina, con il classico titolo a nove colonne, su Libero Quotidiano che quasi esulta per i primi casi di contagio anche nel Meridione. Secondo la testata diretta da Pietro Senaldi e Vittorio Feltri (sul lato editoriale), il Coronavirus al Sud è riuscito a far sentire gli italiani tutti fratelli, senza la discriminazione sulle persone affette nel Settentrione.
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«Virus alla conquista del Sud», recita il titolo di Libero nell’edizione pubblicata mercoledì 4 marzo 2020. Il tutto accompagnato da occhiello e sommario: «L’infezione crea l’unità d’Italia» e «Trenta infetti in Campania, 11 nel Lazio, 5 in Sicilia e 6 in Puglia: ora sì che siamo tutti fratelli, finita la caccia all’untore del Nord. Emergenza in Lombardia: 55 morti, si allarga la zona rossa». Insomma, l’arrivo del Coronavirus al Sud sembra essere rappresentato come un novello Garibaldi che ha riportato unità nazionale.
Coronavirus al Sud, e Libero ‘esulta’
Si parla di caccia all’untore nel titolo che anticipa l’articolo scritto da Renato Farina, senza sottolineare – e non è un giudizio di merito, anzi – come la maggior parte dei contagi nel Sud Italia sia arrivato proprio da persone che hanno frequentato le zone rosse del Nord o altri centri delle zona: dall’uomo pugliese che è tornato da Codogno dove era andato in visita dalla madre, al poliziotto di Pomezia rientrato da un concerto dei Jonas Brothers al Forum di Assago (Milano). Insomma, ribadendo che non ha senso suddividere la popolazione in Nord e Sud, il target di Libero è completamente sbagliato.
Il concetto di unità d’Italia
Il Coronavirus al Sud non è una manna dal cielo per rinverdire gli antichi fasti dell’Unità d’Italia che, ricordiamo, è stata messa più volte a rischio dalla vecchia Lega Nord che chiedeva (e, in alcuni casi, continua a chiedere) la secessione del Veneto (tra i tanti), per non parlare della Padania. L’arrivo del Covid-19 nel Meridione non è un motivo per esultare.
(foto di copertina: da prima pagina di Libero di mercoledì 4 marzo 2020)