La contestazione a Conte (da chi prende il reddito di cittadinanza e se ne lamenta)

«Facciamo un patto?». Aveva debuttato così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel pomeriggio di ieri, 10 giugno. Si rivolgeva ai giornalisti che lo aspettavano davanti a Palazzo Chigi. Il premier voleva fermarsi a parlare con loro per una serie di domande, con l’assicurazione che gli avrebbero permesso di andare in galleria Alberto Sordi a prendere un caffè. Qualche metro più in là un gruppetto di cittadini – muniti tutti di smartphone – lo stava aspettando oltre le transenne.

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Contestazioni Conte, cosa è successo davvero

Alcuni di questi hanno iniziato a urlare e a contestarlo, chiedendogli le dimissioni. La motivazione? Non tanto la gestione dell’emergenza coronavirus, quanto la presunta incostituzionalità di far parte di un «governo non eletto» (sic). Ovviamente, il governo in Italia non lo elegge nessuno, ma questa precisazione – che pure sarebbe necessaria – ormai stanca.

Giuseppe Conte non è fuggito di fronte ai contestatori, ma li ha affrontati, cercando anche di rispondere alle loro domande. La contestazione non si è affievolita, nonostante l’atteggiamento di disponibilità. In modo particolare, sta diventando molto virale il dialogo che Conte ha avuto con un contestatore che si è definito un «nullafacente» che non fa parte di «nessun partito, anzi del partito popolare, cioè del partito del popolo».

Contestazioni Conte da chi prende il reddito di cittadinanza

Quest’ultimo ha affermato di percepire il reddito di cittadinanza: «Sì, lo percepisco. Che volete fare? Me lo volete togliere?». Giuseppe Conte si chiede: «Assolutamente no, ma voglio capire: perché dice di prendere il reddito di cittadinanza e di morire di fame?». Il contestatore sostiene di percepire 300 euro, il presidente del Consiglio ribatte che la misura arriva fino a 800 euro.

Dalle retrovie arriva un’altra contestazione: «Non vogliamo il reddito di cittadinanza, vogliamo lavorare». Non sarà sicuramente lo specchio del Paese – come alcuni account sovranisti che stanno diffondendo il video vorrebbero far pensare -, ma senz’altro rappresenta uno spaccato da studiare. Le misure assistenziali che vengono addirittura viste come un minus.

Le contestazioni Conte che, secondo Salvini, nessun tg vi mostrerà

Ovviamente, ne ha subito approfittato Matteo Salvini, che ha pubblicato il video sui suoi canali social accompagnato dalla scritta: «Quello che i tg non non vi faranno vedere». Un grande classico. Che, però, sembra avere omesso quando è stato lui oggetto di contestazione per le strade del Paese. Ultimo episodio qualche giorno fa a Napoli, quando ha posto dei fiori in memoria del poliziotto Apicella ucciso mentre era in servizio a Capodichino lo scorso 27 aprile.

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