Conte smentisce la chiusura di bar e ristoranti alle 23 con il nuovo Dpcm
La scelta del governo, al contrario di quanto era emerso finora, è quella di non mettere il coprifuoco
05/10/2020 di Ilaria Roncone
«Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco»: questo quanto ha affermato Giuseppe Conte dopo la trattativa con le Regioni. Dopo un giro di contatti e che il premier ha cominciato ieri e terminato oggi, la conclusione è che non ci sarà nessun coprifuoco imposto né la chiusura dei locali forzata – almeno non nel Dpcm che entrerà in vigore a partire dall’8 ottobre -. Per ora, quindi, non è prevista nessuna stretta alla movida e agli orari dei locali che, di fatti, significherebbe un mini lockdown Italia.
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Il parere contrario delle regioni per il lockdown Italia
Quanto emerso dagli incontri e dai confronti che Conte ha avuto con i vari governatori delle singole regioni, la decisione finale è quella di non limitare in alcun modo il raggio d’azione dei bar e dei ristoranti. Il primo parere negativo in tal senso arrivato a Giuseppe Conte è stato – nella giornata di ieri – quello del presidente della Liguria Giovanni Toti. Il leader del partito Cambiamo! ha detto chiaramente al premier di essere contrario a questa tipologia di chiusura «che penalizza il settore».
No al coprifuoco con il nuovo Dpcm
Stando a quanto riferito da Giuseppe Conte, quindi, il coprifuoco e il mini lockdown che sembravano essere un’anticipazione di quanto accadrà dal prossimo 8 ottobre non corrispondono a realtà. Da Palazzo Chigi arriva il chiarimento: «Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco». Da parte di Gualtieri, intervistato a RaiNews24, arriva anche un’ulteriore rassicurazione: «Escludiamo» dei nuovi lockdown – precisa il ministro dell’Economia – «ma per escluderli dobbiamo evitare i contagi. Proprio perché l’obiettivo è non dover tornare a nuovi lockdown, dobbiamo mettere un surplus di attenzione e rigore nel contenimento del virus». Dovrebbe essere quindi solo la Campania a vedere chiusi i locali e i ristoranti entro le ore 23 in settimana e entro mezzanotte nel weekend per effetto dell’ordinanza firmata da De Luca.