Giuseppe Conte dice che se fosse arrivato prima in Lombardia sarebbe stato d’intralcio

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha iniziato la sua visita in Lombardia, la regione epicentro del contagio da coronavirus in Italia a partire dal 21 febbraio scorso. È la prima volta dall’inizio dell’epidemia che il premier visita questo territorio e motiva così la scelta di arrivare in questa fase, quando il periodo più critico dell’emergenza sembra essere alle spalle e si è arrivati alla vigilia, ormai, della fase 2: «La mia presenza qui in Lombardia – ha detto il presidente del Consiglio – avrebbe creato intralcio nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria».

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Conte in Lombardia, le tappe della sua visita nella regione da cui è partita l’emergenza coronavirus

Nonostante la visita in Lombardia e lo spostamento necessario da Roma – da dove il premier ha seguito tutte le operazioni di contenimento del virus – Giuseppe Conte ha ricordato che non siamo ancora usciti dalla fase critica e che l’attenzione deve restare alta a tutti i costi: «Tutti – dice – speravano di tornare presto alla normalità, ma non ci sono le condizioni per tornare alla normalità, ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte».

La prima tappa della visita di Giuseppe Conte in Lombardia è stata la prefettura di Milano, dove incontrerà il presidente della Regione Attilio Fontana – con cui ha discusso spesso a distanza nell’ultimo mese e mezzo -, il sindaco Beppe Sala e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Poi, sarà la volta delle città di Bergamo e di Brescia, con l’incontro con le rispettive autorità locali. Ma il presidente del Consiglio ha voglia di portare il suo affetto e la sua vicinanza anche ai territori più direttamente colpiti dal coronavirus, ovvero i comuni di Codogno e di Lodi. Possibile una sua visita lampo nella serata di oggi.

 

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