Giuseppe Conte dice che se fosse arrivato prima in Lombardia sarebbe stato d’intralcio
27/04/2020 di Gianmichele Laino

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha iniziato la sua visita in Lombardia, la regione epicentro del contagio da coronavirus in Italia a partire dal 21 febbraio scorso. È la prima volta dall’inizio dell’epidemia che il premier visita questo territorio e motiva così la scelta di arrivare in questa fase, quando il periodo più critico dell’emergenza sembra essere alle spalle e si è arrivati alla vigilia, ormai, della fase 2: «La mia presenza qui in Lombardia – ha detto il presidente del Consiglio – avrebbe creato intralcio nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria».
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Conte in Lombardia, le tappe della sua visita nella regione da cui è partita l’emergenza coronavirus
Nonostante la visita in Lombardia e lo spostamento necessario da Roma – da dove il premier ha seguito tutte le operazioni di contenimento del virus – Giuseppe Conte ha ricordato che non siamo ancora usciti dalla fase critica e che l’attenzione deve restare alta a tutti i costi: «Tutti – dice – speravano di tornare presto alla normalità, ma non ci sono le condizioni per tornare alla normalità, ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte».
La prima tappa della visita di Giuseppe Conte in Lombardia è stata la prefettura di Milano, dove incontrerà il presidente della Regione Attilio Fontana – con cui ha discusso spesso a distanza nell’ultimo mese e mezzo -, il sindaco Beppe Sala e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Poi, sarà la volta delle città di Bergamo e di Brescia, con l’incontro con le rispettive autorità locali. Ma il presidente del Consiglio ha voglia di portare il suo affetto e la sua vicinanza anche ai territori più direttamente colpiti dal coronavirus, ovvero i comuni di Codogno e di Lodi. Possibile una sua visita lampo nella serata di oggi.