Il report dell’Inail evidenzia 3.600 nuovi contagi sul lavoro dalle riaperture del 18 maggio
12/06/2020 di Ilaria Roncone
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L’Inail ha ricevuto una di denunce per contagi di Coronavrius sul lavoro e, al 31 maggio, la situazione indica che dopo le riaperture ci sono stati 3.600 contagi sul lavoro e che ad essere più colpite sono state le donne e i lombardi. Il maggior numero di nuovi casi denunciati dopo le riaperture arriva dalla Lombardia con Milano che è stata registrata prima in termini di nuove infezioni, Bergamo al primo posto in termini di mortalità.
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3.600 nuovi casi di contagi sul lavoro dopo le riaperture in quindici giorni
#Inail: Covid-19, i contagi sul lavoro sono 47mila. Online le schede regionalihttps://t.co/yXnE5NHL4i pic.twitter.com/CR2mwDvd3A
— Inail (@inail_gov) June 12, 2020
I contagi denunciati sul lavoro dal 15 maggio al 31 maggio sono stati 3.600. I dati arrivano dal quarto report nazionale sulle infezioni di origine professionale denunciate all’Inail. L’aumento è relativo al periodo di tempo dalle riaperture effettuate il 18 maggio, quando le misure del lockdown sono state allentate. Il totale delle denunce di infortunio arrivate all’Inail al 31 maggio è 47.022 con 208 contagi mortali (37 in più dal 15 maggio al 31 maggio).
Ci si ammala di più, con conseguenze fatali al Nord-Ovest
Tra le denunce ricevute più della metà dei nuovi infetti (55,8%) e dei morti (58,7%) sono collocati nell’area nord-ovest del nostro paese. La regione più colpita, in linea con i dati della pandemia, è la Lombardia con il 35,5% delle denunce di contagio da coronavirus sul lavoro e il 45,2% dei decessi causati dalla malattia. Scendendo nello specifico circa 1 caso su 3 riguarda la città di Milano mentre il primo posto per il numero di persone decedute va a Bergamo.
Donne più contagiate da coronavirus degli uomini
Il 71,1% dei contagi denunciati riguarda le donne, seppure la mortalità continui a risultare più alta tra gli uomini. L’età media per quanto riguarda i decessi è di 59 anni (con il Il 71,2% dei decessi è concentrato nella fascia di età 50-64 anni), mentre scende a 47 l’età media dei contagi. Sul totale di chi ha denunciato il 15,6% è straniero. Comprensibilmente il settore più colpito dal contagio è quello di chi opera nella sanità. A seguire troviamo servizi di vigilanza, pulizia, call center, settore manifatturiero e settore della ristorazione e del commercio.
(Immagine copertina dal profilo Twitter dell’Inail)