Tentavano di sopprimere il voto via posta, arrestati due conservatori Usa

Jacob Wohl e Jack Burkman sono stati accusati dai procuratori del Michigan di aver organizzato robocalls a Detroit e in altre città per non far votare le persone alle prossime elezioni

02/10/2020 di Redazione

Due conservatori Usa arrestati dai procuratori del Michigan sono accusati di aver tentato di sopprimere il voto a Detroit e in altre città degli Stati Uniti. Accuse importanti, perché il piano messo in atto dal 22enne Jacob Wohl e dal 54enne Jack Burman, puntava a impedire il voto via posta del maggior numero di persone possibile. Un obiettivo che, in modi legali, molti Stati repubblicani stanno mettendo in atto rendendo sempre più difficile votare via posta sperando che questo aumenti le possibilità di Trump di battere Biden il 3 novembre.

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I conservatori Usa arrestati rischiano fino a 24 anni

Secondo le accuse, i due conservatori Usa arrestati avrebbero organizzato robocall per scoraggiare il voto via posta e ognuno dei due rischia di dover rispondere dei reati di intimidazione di elettori, cospirazione per violare le leggi sulle elezioni, usare il computer per violare le leggi sulle elezioni e per mettere in atto una cospirazione. Reati che potrebbero costare a Wohl e Burkman fino a 24 anni di carcere e 12mila dollari di multa. Gli obiettivi delle oltre 85mila robocall realizzate finora infatti erano zone con un ampia percentuale di minoranze etniche, storicamente più portate a votare per i democratici, negli Stati di New York, Pennsylvania, Ohio e Illinois. L’indagine era partita dopo che ad agosto un abitante di Detroit aveva ricevuto una robocall che usando “stereotipi legati alla sua razza”, cercavano di impedirgli di votare via posta.

Conservatori Usa arrestati, come funzionavano le robocall

Nelle robocall che, secondo gli investigatori i due conservatori Usa arrestati avrebbero organizzato, si sentiva la voce di una donna, che si presentava col nome di “Tamika Taylor” e sosteneva di far parte di una presunta organizzazione per i diritti civili fondata da Burkman e Wohl. La voce di Taylor avvertiva le persone raggiunte dalla robocall che “chi decidesse di votare via posta avrebbe i suoi dati personali inseriti in un database pubblico che la polizia potrebbe usare per cercare vecchi reati e le compagnie delle carte di credito per ottenere il pagamento di vecchi debiti, oltre che per controllare se le persone inserite avevano fatto i vaccini obbligatori.

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