Il commissario Arcuri: «Fatti sforzi eccezionali, ma le mascherine non si producono da sole»
24/03/2020 di Redazione
Il commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri ha parlato degli aspetti legati alla distribuzione dei materiali sanitari nel corso di questo periodo. Lo ha fatto parlando dei presidi sanitari fondamentali: le mascherine, ma anche i ventilatori e gli altri materiali per predisporre altri posti di terapia intensiva. Prima di addentrarsi nei dettagli, Domenico Arcuri ha voluto fare il punto sul rispetto delle stringenti misure in Italia: «La stragrande maggioranza le rispetta, imploriamo di rispettarle a tutti gli italiani. Dobbiamo fare in modo che emergenza non si diffonda in regioni dove finora è stata contenuta la sua portata, con l’aiuto degli italiani di quelle regioni, ma non solo».
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Conferenza Arcuri, la prima dall’inizio del suo operato
Il commissario ha parlato di una vera e propria guerra commerciale, soprattutto per quanto riguarda i materiali sanirari: «Il nostro Paese non ha prodotto mai, se non in quantità non significative, mascherine e altri presidi sanitari del genere. E invece noi avremmo bisogno di almeno 90 milioni di mascherine al mese. Per questo motivo i Paesi che ce l’hanno le tengono per sé e non le distribuiscono con facilità».
Poi, il commissario ha fatto il punto sui sei giorni del suo operato: «Dobbiamo garantire più macchine, più posti letto, più personale: dobbiamo implementare una rivoluzione del nostro sistema sanitario. In pochi giorni siamo passati a 5343 posti in dotazione nelle terapie intensive a a 8370. Con il contributo di tutte le istituzioni ne abbiamo realizzate il 64% in più».
Domenico Arcuri ha annunciato il via libera della Commissione Europea al progetto del Cura Italia che offre incentivi alle imprese che vogliano riconvertire la loro produzione nella realizzazione di materiali e presidi sanitari. Ma ha anche assicurato che l’Italia continuerà ad andare a prendere questi stessi materiali laddove sarà necessario, anche attraverso gli apparati messi a disposizione del ministero della Difesa». In ogni caso, l’autosufficienza da questo punto di vista non è ancora stata raggiunta, ma – se le prescrizioni dovessero essere rispettate – il commissario si aspetta che si possa raggiungere in un orizzonte temporale di qualche mese.