Secondo Confcommercio, una giornata con il coronavirus dovrebbe costarci (minimo) 150 euro
28/02/2020 di Gianmichele Laino
Se c’è una cosa che abbiamo capito di questi giorni così complessi con il coronavirus è che la nostra economia potrebbe fortemente risentirne. C’è molta confusione sui dati dei contagi, sulle curve che ogni giorno segnalano una crescita dei ricoverati (ma anche un buon numero di guariti), ma c’è una certezza: gli indici di borsa collegati all’economia italiana stanno precipitando, lo spread sta galoppando a livelli di sei mesi fa. Per questo motivo, quindi, Confcommercio ha deciso di diffondere una sorta di vademecum con 1o consigli per trascorrere le giornate caratterizzate dal coronavirus.
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Confcommercio coronavirus, i consigli per trascorrere le giornate
Il commercio non si ferma nemmeno a #Lecco pic.twitter.com/f05WmINa7V
— Confcommercio Lecco (@ConfcommercioLc) February 27, 2020
Già a una prima occhiata emerge qualche perplessità. Occorre sottolineare che queste prescrizioni non sono da intendersi nel loro complesso, ma sono delle singole azioni che possono aiutare una ripresa dei consumi. Tuttavia, se si prendesse alla lettera l’invito di Confcommercio occorrerebbe mettere mano pesantemente al portafoglio, con una spesa che la gran parte degli italiani – soprattutto delle classi medio-basse – non potrebbero permettersi.
Confcommercio coronavirus, una spesa eccessiva
Una colazione al bar costa in media da 1,50 euro a 2 euro, un quotidiano arriva a costare 1,20 o 1,30 euro al giorno, una spesa giornaliera può superare i 15 euro, ‘approfittare degli ultimi saldi’ è una spesa decisamente variabile, ma si può arrivare anche a spendere 50 euro in un grande magazzino, ‘mangiare un boccone in centro’ comporta una spesa pro capite di 25 o 30 persone, un nuovo taglio di capelli può oscillare dai 15 ai 30 euro a seconda del taglio maschile o femminile, un aperitivo con gli amici costa 10 euro, una cena romantica (quindi intesa per due persone) arriva a costare anche 60 euro, una passeggiata con gelato costa 2 euro o 3 euro. Il tutto per una cifra che può arrivare anche a 190 euro. In maniera più ottimistica – sforbiciando qualche costo qui e lì – 150 euro.
Non mettiamo in dubbio la necessità di incentivare i consumi in un momento così complesso per l’Italia. Ma siamo sicuri che, nel 2020, gli italiani – in media – abbiano una capacità di spesa giornaliera come questa? Lo stipendio mensile tarato su questo tipo di consumo dovrebbe essere di almeno 5000 euro al mese, costi fissi esclusi. Siamo davvero sicuri di non aver perso il contatto con la realtà?