Comunicazione Speranza: «Nessuna regione può considerarsi fuori dal rischio»

Il ministro della salute spiega alla Camera i punti cardine su cui si basa il nuovo dpcm

06/10/2020 di Redazione

È il ministro della Salute Roberto Speranza a lanciare il definitivo campanello d’allarme sull’attuale situazione italiana della pandemia da coronavirus. Nella comunicazione Speranza alla Camera – che verrà ripetuta successivamente in Senato – si spiegano le linee guida che hanno animato il governo e che porteranno, a breve, alla definizione di un nuovo Dpcm che verrà verosimilmente pubblicato il prossimo 8 ottobre, dopo una riunione del consiglio dei ministri.

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Comunicazione Speranza sul nuovo Dpcm e sul rischio contagi in Italia

Il titolare del dicastero della Salute ha affermato che, in questo momento, nessun territorio italiano può considerarsi immune dal rischio di contagi elevati: «Se nella prima fase dell’emergenza – ha detto Speranza – la territorialità era un elemento fondamentale della diffusione della pandemia, adesso nessuna regione italiana può considerarsi libera dal rischio del contagio».

Tuttavia, il ministro della Salute ha anche affermato – nella sua comunicazione alla Camera – che l’Italia sta reggendo questa seconda ondata meglio di altri Paesi europei e insieme alla Germania. Del resto, in questa situazione – ricorda Speranza – non bisogna farsi illusioni dal momento che il numero dei contagi nel Paese è evidentemente cresciuto nelle ultime nove settimane, tra l’altro in maniera costante. Speranza ha confermato l’intenzione del governo di introdurre l’obbligo di mascherine all’aperto, anche quando si è in presenza di conoscenti e amici.

Comunicazione Speranza, le misure prese dal governo

Il nuovo Dpcm, secondo Speranza, conterrà la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 gennaio, come era abbondantemente stato anticipato nei giorni scorsi, in virtù della risalita dei contagi. Il governo, si intuisce dalla comunicazione Speranza, sta anche lavorando a nuove misure per puntare di più sul distanziamento sociale e per evitare gli assembramenti, mentre invece sembra scongiurata una chiusura, anche solo parziale, delle attività commerciali e dei ristoranti.

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