Italia Viva in Veneto è stata superata da chi vuole «verità sui vaccini» e da Rifondazione Comunista

Sconfitta di Daniela Sbrollini che ha riconosciuto il risultato insoddisfacente

22/09/2020 di Gianmichele Laino

Scegliere di andare da soli alle elezioni può essere una scelta coraggiosa, soprattutto se ti espone a dei risultati davvero deludenti, al di là di ogni previsione. Com’è andata Italia Viva in questa tornata elettorale? Generalmente non bene e gli occhi erano puntati sul partito di Matteo Renzi alla sua prima vera prova delle urne (voti veri, non sondaggi). Ma c’è una regione italiana dov’è andata peggio di altre, il Veneto. Qui Daniela Sbrollini non era entrata nella coalizione di centrosinistra e aveva scelto la corsa solitaria. Risultato? Lo 0,62% dei voti in una regione dove Luca Zaia, il nuovo governatore, ha fatto man bassa.

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Com’è andata Italia Viva alle elezioni in Veneto

«È un risultato deludente – ha commentato Daniela Sbrollini, senza giri di parole – ma questo è solo l’inizio di un progetto futuro. Sarebbe un grave errore fermarlo proprio adesso. Oggi che Zaia ha fatto il più grande risultato di un presidente di regione in Italia e il centrosinistra ha confermato la debolezza del suo progetto».

Com’è andata Italia Viva, il risultato al confronto con le altre liste

Ma il risultato assolto non basta a dare la dimensione complessiva di questa sconfitta. Occorre fare un confronto con le altre liste. E Daniela Sbrollini è finita dietro addirittura al Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità) e dietro a Paolo Benvegnù di Rifondazione Comunista. Quanto di più lontano dalla dimensione di Italia Viva, che da sempre si è battuta a favore della scienza (memorabili le prese di posizione di Matteo Renzi a favore di Roberto Burioni) e che si è sempre scagliata con l’estrema frammentazione della sinistra, che aveva creato una galassia di partiti al di fuori della coalizione progressista di cui Renzi stesso aveva fatto parte in più tornate elettorali.

Insomma, Italia Viva ha combattuto spesso con quelli che possono essere definiti i suoi demoni. Ma, almeno in Veneto, il risultato è stato beffardo: il nuovo partito di Renzi è stato superato anche da quegli stessi principi che dava per scontato aver superato.

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