Vittorio Colao presenta lo stato del digitale nel Pnrr: «Gli italiani avranno la patente digitale nel wallet»

Presso l'associazione della stampa estera, il ministro per la Transizione Digitale ha raccontato i dati fino a questo momento a disposizione

05/07/2022 di Redazione

Il ministro Vittorio Colao ha presentato, presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera, lo status quo dei progetti italiani per quello che riguarda il digitale, finanziati attraverso il Pnrr. Il ministro ha manifestato ottimismo sia su quanto fatto fino a questo momento, sia per quello che riguarda gli obiettivi del futuro. Le diverse sezioni in cui ha articolato la sua presentazione sono servite a fare il punto della situazione e a dichiarare, anche di fronte ai giornalisti che effettuano servizio di corrispondenza in Italia, quanto il nostro Paese stia facendo sulla strada della transizione digitali.

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Colao sul Pnrr, la conferenza stampa del ministro

«Nel 2021, il presidente del Consiglio Mario Draghi – ha detto il ministro Colao – ha dato più risorse per il digitale in modo tale da stabilire obiettivi ancora più ambiziosi rispetto al Digital Compass Europeo. Sono stati stanziati 10-11 miliardi per il digitale e 4 miliardi per lo spazio: in un anno l’Italia ha dimostrato che è in grado di partire con tutti i progetti. Per dare un’idea, da quando siamo arrivati al governo i servizi digitali della Pubblica Amministrazione sono stati più che raddoppiati e questo genera molto stupore quando lo dico ai miei colleghi di altri Paesi: entro la fine dell’anno tutti i servizi digitali nella pubblica amministrazione saranno effettivamente completati. Siamo in linea con le scadenze più immediate».

Prima di parlare degli obiettivi e delle attività da fare per realizzarne altri, Colao ha tenuto a precisare come gli ultimi mesi siano serviti principalmente a stabilire un metodo per come operare – in presenza di grandi volumi di finanziamento – anche in un Paese tradizionalmente considerato piuttosto indietro dal punto di vista della burocrazia. «Il Pnrr ha introdotto un principio in Italia: c’è un sistema di target, di milestones e un metodo. Questo sta portando grandi benefici nella capacità di fare le cose. Le reti, con internet ultraveloce per tutti. Un Paese come l’Italia non può avere zone meno connesse di altre. Il risultato è che in un anno abbiamo assegnato 44 lotti a diverse aziende, che l’Italia sarà il primo Paese europeo ad avere il 100% di fibra per le reti 5G, copriremo il 99% della popolazione e le reti a banda larga saranno al 94% in fibra. Questo è molto importante perché la rete ci permette di equiparare tutto il territorio per efficienza, nel giro di 5 anni. Questo è fondamentale sia per la sanità, sia per la scuola».

Ecco come ci si sta muovendo, invece, per le cose che restano da fare, soprattutto per ciò che riguarda la Pubblica Amministrazione: «Cosa ci manca dal punto di vista della Pubblica Amministrazione? Il domicilio digitale, sicuramente. Questa cosa sarà possibile per tutti a partire dal 2023: tutti gli italiani potranno ricevere qualsiasi comunicazione sull’app IO e non via posta all’indirizzo di casa. È una visione dell’Italia molto più semplice rispetto a quello a cui siamo abituati. Anche per questo obiettivo stiamo già aggiudicando i soldi: abbiamo fatto una gara per un cloud sicuro per i dati più delicati della Pubblica Amministrazione ed è stata già aggiudicata a giugno. Il 77% dei comuni italiani ha già richiesto i fondi, mentre per le scuole siamo già al 60%. Non è vero che l’Italia non vuole modernizzarsi».

Altri punti focali sono il wallet italiano – che a breve, ci si augura, possa diventare un modello europeo – e il fascicolo sanitario elettronico unico, omogeneo per tutte le regioni italiane: «Molto importante è il wallet e l’app IO – ha spiegato Colao -. Abbiamo dei numeri eccezionali rispetto a quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Collegheremo al wallet tutti i documenti: non ci sarà bisogno di avere una patente cartacea, ma la metteremo direttamente lì, attraverso un QR Code. Il prossimo passo sarà far diventare questo progetto italiano un progetto europeo. Altro aspetto è quello della sanità: un fascicolo sanitario elettronico unico e accessibile ovunque e delle piattaforme di tele-visita o di tele-consulto che possano lavorare dappertutto in Italia. È stato deciso già il progetto ed è già partita l’iniziativa con Sogei: armonizzeremo le caratteristiche del fascicolo e faremo delle gare in proposito, che porteranno i servizi a essere operativi a marzo del 2023».

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