Civati su Silvia Romano: «Ho pianto per un’ora, questa notizia ha una potenza liberatoria incredibile»

Sono passati 535 giorni. Un countdown che è stato estenuante. Adesso, però, Silvia Romano è finalmente libera. La volontaria italiana è stata liberata dai servizi di intelligence italiani, con la partecipazione dell’Aise in modo particolare. In Italia, a tenere alta l’attenzione sulla vicenda di Silvia Romano sono state le associazioni, le onlus, i ragazzi di Milano che hanno sempre espresso un pensiero e un ricordo sulla volontaria partita per il Kenya con Africa Milele. E poi c’è stato Giuseppe Civati, il politico che, ogni giorno sin dalle prime ore del suo rapimento, dava il buongiorno ai suoi followers di Twitter con un messaggio per ricordare Silvia Romano.

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Civati su Silvia Romano, le dichiarazioni poche ore dopo la liberazione

Lo ha fatto anche in questi giorni, quando l’attenzione mediatica italiana era tutta concentrata all’epidemia di coronavirus. Lo ha fatto perché l’emergenza sanitaria non poteva assolutamente farci dimenticare la vicenda gravissima di una cittadina italiana finita nelle mani del gruppo terroristico somalo di al-Shabaab: «Sono molto commosso, ho pianto per un’ora. Sono bei momenti e questa notizia ha una potenza liberatoria incredibile: su questa storia c’era stato molto cinismo. Il tweet quotidiano era diventato una sofferenza: sia chiaro, non perché non fosse importante farlo, ma ultimamente stava diventando difficile per una preoccupazione che aumentava in maniera direttamente proporzionale all’avvicinarsi della scadenza dei 18 mesi di prigionia. Il mio è stato un sentimento molto sincero: l’unico obiettivo di tutto questo era che tornasse».

Questo è stato il sentimento di Giuseppe Civati in questo anno e mezzo dal rapimento di Silvia Romano, anche perché la vicenda non è sempre stata gestita con trasparenza: «Abbiamo dovuto comunicare e sperare nella formalità di un silenzio ufficiale delle autorità a cui si alternavano mille retroscena. L’ho vissuta davvero con una potenza liberatoria. L’informazione non è mai stata puntuale su questa storia». In questo momento di emergenza coronavirus, inoltre, i messaggi di speranza venivano spesso sepolti, sui social network, da chi considerava superfluo il pensiero quotidiano per Silvia Romano: «Che si torni a parlare di lei con questa notizia è importante per tutti e soprattutto per chi ha seguito da vicino la sua vicenda. Sono state migliaia le persone che hanno mandato messaggi di solidarietà. La sua liberazione è la più classica delle buone notizie in una situazione complessa per tutti».

Civati su Silvia Romano, cosa succederà domani

Ora è importante gestire il rientro di Silvia Romano con rispetto: «Bisogna evitare – ci dice Civati – la speculazione su come sono andate le cose: l’insegnamento sia quello di evitare balletti che putropppo spesso hanno accompagnato questa storia. Non l’abbiamo rispettata a sufficienza, adesso il coro sia unanime per una volta: sbandieriamo sempre questo tricolore, adesso l’augurio è che si possa fare con orgoglio anche per Silvia Romano».

E ora quale sarà il primo tweet di Giuseppe Civati di domani mattina? «Al primo tweet ci penserò domani – chiude -. Ma ci sono altre persone che sono nelle condizioni di Silvia, tanti nostri connazionali rapiti in ogni angolo del mondo. E questa storia sia di insegnamento anche per non abbassare la guardia sulla vicenda di Patrick Zaki in Egitto, che tanto ricorda quella di Giulio Regeni: la politica non deve tendere a derubricare».

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