Come Netflix e gli OTT hanno cambiato il guadagno nel cinema
Il linguaggio del cinema è cambiato molto con l'avvento degli OTT e, in questo processo, è cambiato anche il modo in cui i produttori guadagnano
27/03/2023 di Redazione Giornalettismo
Come è cambiato il cinema con l’avvento di Netflix e degli altri OTT? Dopo aver analizzato la questione approfondendo ciò con cui Netflix basa realmente i suoi guadagni (spoiler: non sono i prodotti audiovisivi), c’è un’altra considerazione fare ed è relativa ai produttori di contenuti. Come si fa notare nell’Harvard Business Review, a un certo punto il presidente dell’associazione nazionale di proprietari di sale cinematografiche negli Stati Uniti (National Association of TheatersOwners) si è fatto e ha fatto una domanda precisa:«Netflix non guadagnerebbe di più e non avrebbe un maggiore impatto culturale se distribuisse prima i suoi film nelle sale e solo successivamente lo streaming in abbonamento?».
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Netflix ha superato il business model del cinema
Le piattaforme OTT hanno cambiato il modo in cui si trae profitto a livello di produzione di contenuti. Le differenze? Partiamo innanzitutto dalla permanenza in sala: i produttori di Hollywood hanno sempre puntato alla distribuzione esclusiva nelle sale per un lasso di tempo di almeno 90 giorni. Terminata la proiezione nelle sale, i contenuti vengono distribuiti in DVD, streaming, tv, dowload e così via, a seconda del metodo di fruizione che c’è stato nel corso degli anni.
Il punto, per il mondo del cinema, è sempre stato uno: precedenza a quei consumatori disposti a pagare per il biglietto del cinema e, in seguito, disponibilità del prodotto anche per coloro che preferiscono ottenerlo spendendo meno dopo un qualche settimana. L’assunto su cui si è sempre basato il mondo del cinema, quindi, è quello secondo cui ogni persona dà a un film un valore diverso: c’è chi spende i soldi del biglietto del cinema, chi aspetta settimane per spendere una manciata di dollari e chi arriva ad attenderlo gratis in tv.
Con l’avvento degli OTT questa regola è stata del tutto modificata.
Netflix «vende molti film diversi a consumatori singoli»
Gli studiosi che hanno analizzato il fenomeno scrivono come «Netflix non è nel business di chi vende singoli film a consumatori diversi. Piuttosto è nel business di chi vende molti film diversi a consumatori singoli, nella logica del pacchetto». Il punto è che più Netflix basa il suo guadagno sull’offerta di un pacchetto al singolo individuo, quindi, e in questa logica ci sono molti individui che assegnano a un pacchetto di film uno stesso valore.
Non è più importante capire che valore ha un singolo film se sei un servizio di streaming di più contenuti: quello che diventa importante è il valore medio che gli abbonati assegnano ai titoli nel complesso. Questo diverso approccio che Netflix ha fornito nell’ambito della produzione e della distribuzione di contenuti audiovisivi ha spinto molti produttori del cinema a domandarsi se potessero procedere nello stesso modo e, di conseguenza – secondo gli autori dello studio – abbiamo assistito a fusioni come quelle tra Disney e Fox e tra Warner Bros e AT&T dove entrambi gli accordi hanno previsto creazione e vendita di pacchetti in streaming.