Christchurch: i sopravvissuti alla strage affrontano il suprematista bianco durante l’udienza

In aula si percepiva un senso di perdita e dolore, ma anche di resistenza e coraggio

27/08/2020 di Marta Colombo

Alcuni sopravvissuti e familiari delle vittime dell’attacco terroristico nelle moschee di Christchurch in Nuova Zelanda hanno testimoniato contro Brenton Tarrant, l’uomo responsabile della strage, durante il terzo giorno dell’udienza per la sua condanna.

C’era un senso di perdita, ma anche di resistenza e coraggio, in aula, mentre in quasi 90 hanno parlato dell’incidente che ha ucciso 51 persone nel marzo del 2019. Tarrant ha deciso di non parlare durante l’udienza per la sua condanna, che si concluderà oggi.

Il 29enne australiano si è dichiarato colpevole alle accuse di di 51 omicidi, 40 tentati omicidi e terrorismo. Rischia l’ergastolo senza libertà condizionale, una pena mai prima imposta in Nuova Zelanda.

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Le testimonianze struggenti dei sopravvissuti di Christchurch

«Il mio nome è Sara Qasem, figlia di un uomo brillante, di Abdelfattah Qasem, ricordati questo nome», ha detto la 24enne parlando degli ultimi istanti della vita del padre. «Mi chiedo se stesse provando dolore, se fosse stato spaventato e quali siano stati i suoi ultimi pensieri. Vorrei poter aver vissuto quegli istanti con lui e avergli tenuto la mano, ma non ho potuto. Queste lacrime non sono per te», ha continuato Sara rivolgendosi a Tarrant.

Durante l’udienza, è intervenuta anche Hamimah Tuyan, la moglie di Zekeriya Tuyan, che ha combattuto 48 giorni prima di morire a causa delle ferite e dei traumi causati dall’attacco.

«Nessuna somma di denaro può riportare in vita il padre dei miei figli e mio marito. Mi manca la sua cucina, le sua battute stupide da padre, il suo russare. Era il mio protettore, la persona che mi faceva ridere, che mi confortava, il mio migliore amico», ha raccontato Hamimah. «Il mio figlio più grande ha cinque anni di ricordi con suo padre…non abbastanza. Ogni tanto mi chiede: perché ha ucciso baba? Per aiutare i miei figli a capire gli dico che l’uomo ignorante che è responsabile della strage è come il bambino nel loro asilo che non sa come giocare con gli altri e che quindi comunica ed esprime le sue paura picchiando i compagni», ha continuato.

Wasseim Sati Ali Daragmih, che è personalmente sopravvissuto all’attacco di Christchurch con la figlia, ha affrontato Tarrant durante la sua testimonianza dicendogli: «Pensi che le tue azioni abbiano distrutto la nostra comunità e scosso la nostra fede, ma non hai avuto successo. Ci hai reso più uniti con più determinazione e forza. Hai fallito completamente».

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