Coronavirus, la Commissione Pontificia chiude le Catacombe aperte al pubblico

26/02/2020 di Enzo Boldi

L’emergenza Coronavirus ha colpito anche la cultura. Se in Italia, per il momento, i maggiori poli museali non sono stati chiusi – gli esempio degli Uffizi di Firenze e delle Scuderie del Quirinale a Roma ne sono la conferma -, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha deciso la chiusura catacombe, per il momento temporanea, a partire dalla giornata di oggi. La scelta è stata fatta, come si legge nella nota ufficiale, per evitare che quei luoghi diventino un sito di contagio per via della loro struttura e ubicazione.

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I sotterranei in cui si estendono le catacombe, infatti, potrebbero rappresentare il luogo ideale per far pullulare il virus per via della loro natura che prevede un evidente e alto tasso di umidità, gli spazi molto poco ampi e il numero di visitatori che, ogni giorno, visitano quei siti archeologici. E in Italia quei luoghi sono aperti al pubblico non solo a Roma e nel Lazio, ma anche in Sicilia, Toscana, Sardegna, e Campania.

Chiusura catacombe per evitare contagi da Coronavirus

La decisione della chiusura catacombe è stata presa «per motivi legati alla contingente situazione di preoccupazione sanitaria, in via preventiva e precauzionale – si legge nella nota diffusa dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra -. La particolare conformazione e natura delle catacombe, con concentrazione elevata di umidità, limitata aerazione e spazi ristretti».

L’iniziativa precauzionale e preventiva

La conformazione di quelle strutture, che ogni giorno attirano migliaia di visitatori, non consentirebbe un livello di sicurezza in linea con le preoccupazioni sanitarie dovute all’emergenza Coronavirus in Italia. In via precauzionale e preventiva, dunque, è stato scelto di chiudere le visite al pubblico fino a che non arriveranno altre indicazioni o il cessato allarme.

(foto di copertina: ingresso Catacombe di San Callisto, Roma – Da Google Maps)

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