Il capogruppo leghista che chiede di riaprire le chiese ai capifamiglia

09/04/2020 di Enzo Boldi

Il processo è sempre lo stesso: il segretario del partito dice una cosa e, a livello territoriale (e non solo nazionale), i suoi colleghi di partito se ne inventano una più del diavolo. L’ultima battaglia di Matteo Salvini (oltre a quella contro l’Europea per il Mes) è quella delle messe pasquali con le chiese aperte per la festività. Proposta rispedita al mittente un po’ da tutti, anche dalla sua compagna di coalizione Giorgia Meloni. La trama, però, è sempre la stessa perché se il leader ha dato un’indicazione, ecco che il capogruppo della Lega a Livorno vuole (anzi, vorrebbe) le chiese aperte ai capifamiglia.

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«Si aprano le Chiese a Pasqua e si permetta di partecipare ai capifamiglia, in rappresentanza della propria società domestica, con due persone per panca, una panca sì una no – ha scritto Lorenzo Gasperini sulla propria pagina Facebook -. Il resto è cianciare di politici impauriti, di destra o di sinistra, senza virilità, senza speranza». Insomma, se la proposta di Salvini di aprire gli accessi in chiesa a turno, come nei supermercati, faceva sorridere, quella del capogruppo della Lega a Livorno di chiese aperta ai capifamiglia sembra essere una parodia.

Chiese aperte ai capifamiglia, l’ultima proposta leghista

Anche Salvini è tornato a parlare del tema, ribadendo la sua posizione: «Anche nei supermercati, quando vado a far la spesa, non c’è folla si entra due o tre alla volta, ti provano la febbre, ti metti guanti e mascherine – ha detto il leader della Lega a Telelombardia -. Io penso che per quelli che credono e che ci tengono, il potersi riavvicinare alla fede, anche fisicamente, possa essere un’opportunità. Poi decideranno i vescovi e i medici». Esatto, vescovi e medici hanno già deciso. Non ci saranno messe di Pasqua con fedeli presenti. E non ci saranno chiese aperte ai capifamiglia.

(foto di copertina: da pagina Facebook di Lorenzo Gasperini)

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