La differenza di due ore tra la donazione dei camici e il tentativo di rivenderli nelle chat WhatsApp del cognato di Fontana

30/07/2020 di Redazione

Nella vicenda dei camici della Regione Lombardia, c’è un altro elemento che i magistrati starebbero analizzando, in relazione al comportamento di Andrea Dini, il cognato del governatore leghista Attilio Fontana. Come ormai è noto, infatti, i camici ordinati dalla Regione Lombardia, e inizialmente richiesti attraverso un affidamento diretto, erano 75mila, ma ne sono stati consegnati soltanto 50mila non più dietro compenso, ma con la trasformazione in donazione il 20 maggio 2020. Questa trasformazione in donazione sarebbe stata certificata con la mail delle ore 11.07 del 20 maggio ad «Aria spa», la centrale appalti unica della regione. Ma la chat Dini in possesso dei magistrati rivela una curiosa circostanza di un paio d’ore prima.

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Chat Dini e l’ipotesi dei magistrati sulla donazione dei camici

«Ciao, abbiamo ricevuto una bella partita di tessuto per camici. Li vendiamo a 9 euro, e poi ogni 1000 venduti ne posso donare 100».

Sarebbe questo il messaggio che Andrea Dini avrebbe inviato a un altro interlocutore alle 8.57 dello stesso giorno in cui era partita (ma soltanto due ore dopo) la mail ad Aria spa che trasformava la partita di camici in donazioni in maniera ufficiale.

Secondo i magistrati, questo aspetto andrebbe a indicare la presenza di un accordo in base al quale la fornitura sarebbe stata divisa, in modo tale da permettere a Dama la successiva vendita della restante parte dei camici non consegnati. Una ricostruzione che, al momento, resta soltanto una ipotesi investigativa, anche perché ci sarebbero alcuni elementi che vanno per forza di cose presi in considerazione.

Chat Dini, resta solo una ipotesi: ci sono tanti punti controversi

I 25mila camici non sono stati venduti, ma sono stati ritrovati dalla Guardia di Finanza all’interno dei locali della Dama spa, nel corso di una perquisizione avvenuta nella serata del 28 luglio. Poi, nella mail inviata il 20 maggio – in cui si comunicava la trasformazione della partita in donazione – si parla della certificazione di «quanto anticipato per le vie brevi». Possibile, dunque, che si fosse parlato della donazione anche prima della data del 20 maggio, quando quest’ultima era diventata ufficiale con l’invio della mail delle 11.07.

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