Caso «Immaturi» al Centro Sperimentale del cinema: chiamati a rifare l’esame dopo sei anni

07/06/2019 di Redazione

Un caso clamoroso, che ha portato 26 persone a fare un salto indietro nel tempo. Di almeno 6 anni. Quello che non possono fare le leggi della fisica, lo fa la burocrazia italiana. A finire nel mirino di questo collasso spazio-temporale è stato il Centro sperimentale del cinema italiano, la prestigiosa scuola di cinematografia e sceneggiatura che ha sede in via Tuscolana a Roma. In seguito a un ricorso presentato da un candidato escluso dalla selezione nel 2013, il Consiglio di Stato ha annullato l’esito della selezione e ha presentato una nuova lista di 26 ammessi.

Quer pasticciaccio brutto del Centro sperimentale del cinema di Roma

Tra questi ci sono studenti che hanno, nel frattempo, già superato la prova di ammissione e che successivamente si sono diplomati al Centro sperimentale, ma anche persone che avevano rinunciato definitivamente a una carriera nel mondo del cinema e che, dopo il fallimento della prova di ammissione, avevano cambiato vita, dedicandosi ad altro.

Nel 2013, il ricorso è stato presentato sulla base del mancato rispetto del criterio dell’anonimato per le prove scritte. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso soltanto qualche mese fa e ha imposto al Centro sperimentale di correggere nuovamente gli elaborati, anche con una nuova commissione giudicatrice rispetto a quella che era stata messa insieme nel 2013. Il risultato è stato, appunto, il nuovo elenco di 26 persone, tra cui alcuni studenti diplomati e altre persone che avevano rinunciato alla carriera: risultano tra i convocati per le selezioni successive, che si terranno il 19 e 20 giugno prossimo e consisteranno in due prove scritte e in un colloquio.

Che destino avranno i diplomati del Centro Sperimentale 2013

Tuttavia, i 9 che si sono già diplomati al Centro sperimentale non hanno minimamente intenzione di ripresentarsi alle selezioni, nonstante il consiglio di Stato sembra far trasparire, nella sua ordinanza, che tutti gli atti fatti successivamente al concorso del 2013 risultano nulli. Il direttore del Centro sperimentale, Marcello Foti, da questo punto di vista, sembra pensarla allo stesso modo del Consiglio di Stato: «L’ordinanza del Consiglio di Stato nell’annullare la procedura già svolta travolge anche gli effetti della stessa – ha dichiarato all’Adnkronos – e ogni successivo provvedimento da essa scaturente».

FOTO: ANSA / FABIO CAMPANA

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