Il precedente del 2022: il cavo da Marsiglia a Hong Kong tranciato nel Mar Rosso

Anche all'epoca ci furono molti disagi per la rete, ma si trattò di un incidente

13/03/2024 di Enzo Boldi

Quel che è accaduto nelle scorse settimana nel Mar Rosso è stato oggetto di molti approfondimenti giornalistici. Noi non sappiamo ancora con certezza se ci sia stata una responsabilità (diretta o indiretta) degli Houthi, anche perché le stesse aziende “vittime” del taglio di quei cavi hanno spiegato che la situazione potrebbe essere stata provocata da molti fattori, anche incidentali. In attesa che le indagini diano un risultato certo su quanto accaduto (con una paralisi temporanea, secondo le stime, tra il 17 e il 25% del traffico internet globale), occorre ricordare come in passato ci siano stati altri incidenti simili ai cavi internet che si trovano sui fondali del Mar Rosso.

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Come noto, l’infrastruttura di trasmissione attraverso i cavi di fibra ottica è quella che può essere più soggetta a incidenti di tipo fisico. Sia per la struttura stessa che per il luogo in cui si trovano. Nel caso dei fondali marini, molto fattori possono contribuire a un danneggiamento (parziale, o anche profondo) in grado di interrompere le comunicazioni dei dati. In particolare, quella stretta lingua di acqua salata è il luogo in cui sono concentrati moltissimi cavi. Insomma, la natura geografica mette il Mar Rosso nelle condizioni di essere il reale e unico spazio di passaggio per i collegamenti tra il Mediterraneo e le zone Sud-Est del mondo.

Cavi internet Mar Rosso, l’incidente del febbraio 2022

Per capire come la delicatezza di questa infrastruttura fatta di cavi internet Mar Rosso, facciamo un salto indietro nel tempo. Era l’11 febbraio del 2022, oltre due anni fa, quando il cavo internet che collega Marsiglia a Hong Kong è stato vittima di un incidente. Una nave di passaggio, infatti, ha tranciato con la sua ancora la fibra ottica all’altezza del confine con l’Egitto. Questo danneggiamento ha provocato interruzioni alla rete in dodici Paesi, compresi Cina e India (che hanno un tasso di popolazione, e utilizzo di internet, molto elevato).

Il danno venne riparato nel giro di poche ore, ma già all’epoca mise in allarme sul tessuto geografico adibito al passaggio di quei cavi fondamentali per le trasmissioni via internet e il collegamento tra tutte le zone del mondo. Infatti, i bassi fondali del Mar Rosso rappresentano un enorme rischio per la sicurezza delle infrastrutture. Ma, allo stesso tempo, quella lingua di mare rappresenta l’unico passaggio ideale (per evitare di dover utilizzare cavi molto più lunghi per circumnavigare il Continente africano).

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