CasaPound protesta con un bavaglio rosso sulla bocca delle statue

18/10/2019 di Enzo Boldi

Facebook ha motivato già da tempo la sua decisione: il fascismo non è un’opinione, ma un reato. Eppure gli esponenti di CasaPound proseguono nella loro fase vittimistica facendo manifestazioni contro la censura che gli è stata applicata dal social di Mark Zuckerberg. Nella notte, in varie zone d’Italia, alcune statue sono state prese di mira e imbavagliate con un fazzoletto rosso. E il colore scelto, ovviamente, non può essere casuale.

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«Non si è trattato di un episodio isolato – si legge in una nota pubblicata da CasaPound sul proprio sito ufficiale – anzi, l’azione contro di noi è stata probabilmente la prova generale rispetto al tentativo di mettere a tacere gradualmente la voce dei sovranisti, come del resto dimostrato dalle censure che continuano ad essere poste in essere contro innumerevoli profili e pagine, ma anche ad esempio dal processore di pagamento PayPal contro imprenditori colpevoli solamente di essere lontani da posizioni globaliste».

I bavagli rossi di CasaPound

E sono diverse le città che questa mattina si sono risvegliate trovando un bavaglio rosso sulla bocca delle statue più rappresentative: da Roma a Torino, passando per Salerno, Modena, Pesaro, Brescia, Perugia, Trento, Arezzo, Bari, Piacenza, Ancona, Macerata, Vicenza, Reggio Emilia e tante altre. Coinvolti anche i comuni più piccoli.

L’oscuramento delle pagine Facebook

Ancora non si spegne, dunque, la vasta eco prodotta dall’oscuramento delle pagine Facebook di CasaPound, ma anche di Forza Nuova. Entrambi i movimenti social-politici di estrema destra, infatti, sono finiti da oltre un mese nel mirino del social network che ha deciso di dare battaglia a tutti le pagine e i profili che condividono fake news per istigare all’odio e pensieri che rimandano a fascismo e nazismo.

(foto di copertina: da profilo Twitter di CasaPound Italia)

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