I maltrattamenti nella casa di riposo di Palermo: «Vai a buttare il sangue più in là»
16/04/2020 di Redazione
«Vai a buttare il sangue più in là», «Come ti permetti? A chi lo stai dicendo questo?», «Se continui ti spezzo una gamba e ti faccio vedere». Sono solo alcune delle frasi shock arrivate direttamente dalle telecamere della Guardia di Finanza di Palermo che, nell’ambito delle inchieste che negli ultimi giorni si stanno facendo sulle case di riposo per anziani e sulle RSA in generale, hanno arrestato sei persone e hanno chiuso una struttura siciliana. Diverse le accuse a carico degli indagati della casa riposo Palermo: si parla di maltrattamenti ai danni di anziani, bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio.
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Casa riposo Palermo, le urla e le percosse agli anziani
Nelle immagini si vedono gli operatori che lavoravano all’interno della casa di riposo prendersela con gli ospiti della struttura. Le urla, le percosse e poi addirittura le minacce. Una situazione insostenibile, che ha portato i militari a intervenire prontamente e a eseguire le ordinanze di custodia cautelare.
La struttura di via Emerico Amari era finita nel mirino della Guardia di Finanza in seguito alle segnalazioni di alcuni ex dipendenti, che avevano denunciato la gestione approssimativa del servizio e che avevano parlato per primi dei maltrattamenti che gli ospiti della struttura ricevevano. Per questo motivo, le Fiamme Gialle hanno installato delle telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di abbassare il velo su quanto stava succedendo all’interno delle mura della casa di riposo.
Il resoconto del tribunale sulla casa riposo Palermo
Il tribunale di Palermo ha pertanto deciso l’immediata sospensione delle attività, spiegando nella sua ordinanza che «l’indole criminale e spietata degli indagati impone l’adozione della misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta l’unica proporzionata alla gravità ed all’immoralità della condotta e l’unica idonea a contenere la disumanità degli impulsi».
Le parole utilizzate da chi ha condotto le indagini sono davvero inquietanti. Nel visionare i filmati, infatti, le forze dell’ordine hanno evidenziato che quei gesti mostravano un quadro deprimente prima ancora che dal punto di vista giudiziario, dal punto di vista umano. Una brutta vicenda che si inserisce nell’ambito di quel filone critico nei confronti delle RSA che, in questa fase di emergenza sanitaria, sono tra le strutture più colpite dal virus e dal relativo contagio.