Libero si indigna perché Carola Rackete sarà ‘solo’ cacciata. Ma è Salvini che parla di espulsione

02/07/2019 di Enzo Boldi

Titoli per creare indignazione che nascondono una verità rilanciata sui social dallo stesso Matteo Salvini. Questa mattina (martedì 2 luglio) Libero Quotidiano lancia a tutta pagina la mozione contro la probabile decisione di espellere Carola Rackete dall’Italia al termine del secondo interrogatorio. La capitana della Sea Watch 3 si trova ai domiciliari (in Italia, per poter rimanere a disposizione dei procuratori e rispondere alle loro domande), ma è stato lo stesso leader della Lega ad aver parlato direttamente di espulsione.

«Festa del perdono per la piratessa Carola», titola il quotidiano di Vittorio Feltri che poi rincara la dose sia nel suo editoriale che nell’occhiello che nel sommario: «Come volevasi dimostrare, niente galera» e «La procura chiede solo il divieto di dimora ad Agrigento per la capitana. Sarà così rimandata a casa con una pacca sulle spalle. Giustizia all’italiana: non è una criminale, ma una birichina». Vittorio Feltri, dunque, ha già sentenziato prima ancora che arrivi il giudizio finale (ma parziale, in attesa di processo) da parte della procura guidata da Luigi Patronaggio.

È il codice di procedura penale che prevede solo il divieto di dimore

Detto che il divieto di dimora è la misura cautelare massima che un gip può richiedere in fase di indagini preliminari, come previsto dall’articolo 291 del codice di procedura penale, Carola Rackete potrebbe tornare in libertà entro la serata di martedì. Non per un vezzo delle procura, ma perché lo dice la legge italiana. Insomma, Libero dovrebbe attaccare il codice penale e non i magistrati parlando di «giustizia all’italiana». E questo lo sanno anche Matteo Salvini e i tecnici del Viminale che stanno preparando le carte per espellere la capitana tedesca della Sea Watch 3.

Matteo Salvini prepara l’espulsione di Carola Rackete

«Siamo pronti a espellere la ricca fuorilegge tedesca». Al netto del giudizio del tutto personale di Matteo Salvini, il post social (anche se non lo spiega agli italiani, come spesso gli capita), fa intuire che sia lo stesso Ministro dell’Interno a sapere che la legislazione e il codice penale italiano non possa prevedere misure cautelare oltre al divieto di dimora per Carola Rackete. Per questo motivo il Viminale ha già pronte le carte per l’espulsione dall’Italia che saranno depositate al momento del rilascio della capitana della Sea Watch 3.

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