Carfagna riprende Sgarbi: «Indossi la mascherina, non è che qui ci sono 629 imbec**li e un solo intelligente»
11/06/2020 di Ilaria Roncone
Durante l’intervento dell’onorevole Maurizio Lupi del gruppo misto Mara Carfagna, la vicepresidentessa della Camera, ha ripreso duramente Sgarbi sulla questione mascherina. Come ha reso noto più e più volte nel modo che ormai siamo abituati ad associargli, Sgarbi non vuole indossare la mascherina perché ritiene che sia inutile. La Carfagna, dopo numerosi richiami, non ha più tollerato l’atteggiamento dell’onorevole Sgarbi e gli ha chiesto rispetto per i colleghi.
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Mara Carfagna sbotta contro Vittorio Sgarbi per la mascherina
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— Gunilla Garson Goldberg (@lusurpateur_) June 11, 2020
Il tono è perentorio: «Onorevole Sgarbi, deve indossare correttamente la mascherina. Non è che qui ci sono 629 imbecilli e uno intelligente. Deve indossarla, ha capito?». Si levano gli applausi dai parlamentari, tutti evidentemente daccordo con la Carfagna. «Non sugli occhiali», prosegue la vicepresidentessa, «la richiamo all’ordine per la prima volta, dopo la seconda c’è l’espulsione dall’aula». Il critico d’arte aveva già commesso un errore ed era stato richiamato precedentemente perché di era avvicinato senza mascherina alle postazioni del governo, dove c’era la ministra Lamorgese.
Mara Carfagna domanda a Sgarbi di rispettare tutti i colleghi e le regole stabilite
La Carfagna arriva a chiedere l’aiuto dei questori, perdendo la pazienza e sottolineando che si tratta di «una questione di rispetto dei colleghi, sono loro che chiedono giustamente il rispetto delle regole che sono state stabilite in quest’aula». Alla fine dei conti Sgarbi per rimanere in aula, tra varie urla e schiamazzi, si è dovuto adeguare e ha dovuto indossare la mascherina che da tanto tempo denigra. Precedentemente Sgarbi aveva fatto una scenata anche in commissione, tanto da far sospendere per qualche minuti un’audizione Istruzione e Cultura alla Camera di Agostino Miozzo. La crociata di Sgarbi contro le mascherine, quindi, finisce di fronte all’obbligo di rispettare le regole stabilite che devono valere per tutti quanti nelle sedi paralmentari.