Napoli, il carabiniere che ha ucciso un 15enne che aveva cercato di rapinarlo

01/03/2020 di Redazione

Un tentativo di rapina da parte di un ragazzino. Un carabiniere che reagisce e che uccide un 15enne con un colpo di pistola alla testa. La famiglia della vittima sconvolta che, alla notizia della morte del 15enne (U.R.), devasta il pronto soccorso della ASL Napoli 1 Centro. Scene terribili a Napoli, quando in piena notte si consuma una tragedia destinata a entrare nella tormentata storia della microcriminalità cittadina.

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Carabiniere spara 15enne a Napoli

La ricostruzione dei fatti è stata messa nero su bianco da parte del carabiniere autore del gesto di fronte ai magistrati della Procura diretta da Giovanni Melillo. Il carabiniere non si trovava in servizio ed era in compagnia della fidanzata in via Generale Orsini, nel quartiere Santa Lucia a Napoli. Sarebbe stato avvicinato, in questa circostanza dopo aver parcheggiato la macchina, da un ragazzino che, per cercare di portargli via il Rolex, gli avrebbe puntato contro una pistola. Secondo il carabiniere, l’arma avrebbe fatto anche lo scatto tipico che precede lo sparo. Per questo motivo avrebbe reagito e avrebbe a sua volta estratto la pistola d’ordinanza colpendo alla testa il baby-rapinatore di 15 anni. Al momento, la versione risulta credibile per la Procura.

Carabiniere spara 15enne a Napoli, pronto soccorso devastato dai parenti della vittima

L’ospedale Vecchio Pellegrini della ASL Napoli 1 Centro è stato poi il teatro della ‘vendetta’ dei parenti della vittima, che hanno fatto irruzione nella struttura devastando il pronto soccorso. Pronto soccorso che, questa mattina intorno alle 7.30, è stato chiuso in seguito ai danni subiti dalla struttura.

Il giovane, che è stato raggiunto da diversi colpi di pistola dal carabiniere fuori servizio, è stato soccorso ed è stato sottoposto a un tentativo di intervento chirurgico nel corso del quale avrebbe però perso la vita per la gravità delle ferite riportate. Ora, sul suo corpo, è stata disposta l’autopsia. Il carabiniere, stando alla prima ipotesi della procura, potrebbe aver fatto ricorso alla legittima difesa.

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