Caserma Piacenza: il carabiniere «deluso dai valori della divisa calpestati» che si è rifiutato di commettere illeciti
23/07/2020 di Ilaria Roncone
Dalle indagini e dal dossier del Gip sul caso della caserma carabinieri sequestrata di Piacenza emergono, col passare dei giorni e delle ore, nuovi dettagli. Se ieri è venuta fuori la questione dell’orgia organizzata nell’ufficio del comandante, oggi tocca alla testimonianza di un collega degli arrestati che si è sempre rifiutato di avere una condotta simile alla loro e di partecipare a tutte le azioni illecite commesse. La testimonianza del giovane, che descrive la situazione al padre – ex carabinieri in pensione – è riportata nel dossier delle indagini.
LEGGI ANCHE >>> Se l’Egitto avesse fatto come l’Italia sul caso dei Carabinieri di Piacenza, saremmo già arrivati alla verità per Giulio Regeni
Il «forte disagio nel constatare le continue violazioni»
Il giovane militare, che da poco era diventato maresciallo, ha parlato – durante una conversazione telefonica con il padre – di «forte disagio nel constatare le continue violazioni e gli abusi commessi all’interno della Caserma di via Caccialupo». Lo scorso 4 maggio i due hanno parlato di quanto accadeva nella caserma, con il giovane che ha anche ammesso di aver dichiarato il falso – così come facevano i suoi colleghi – in merito ad azioni mai realmente compiute: «C’è l’attestato che ho fatto in data tot qualcosa che, invece, non è neanche vero!», dice al padre, sottolineando come dichiarino di aver fatto servizi di pattuglia mai realmente compiuti.
La «delusione per essere finito dove vengono calpestati i valori delle Forze dell’Ordine»
Il giovane descrive la caserma sequestrata di Piacenza come un «ambiente in cui vengono costantemente calpestati i doveri delle Forze dell’Ordine, dove tutto è tollerato a condizione che vengano garantiti i risultati in termini di arresti». Arresti come quello del giovane egiziano, sul quale è stato perpetrato un palese abuso di potere come emerso dalle indagini. Il fatto di potersi gestire tra loro, dice al padre il giovane deluso, è «perché portano gli arresti! Lo so. Io ti faccio fare bella figura, a te colonnello ti faccio fare bella figura e ti porto un sacco di arresti l’anno. Lavorano assai! Ma perché? C’hanno i ganci».