Su Parler torna la “caccia” a Hillary Clinton: “Non è ancora stata arrestata”
Sul "Twitter" della destra riesplode la campagna contro l'ex candidata alla Casa Bianca al grido di "Lock her up"
17/12/2020 di Redazione
“Lock her up (rinchiudetela, ndr)“. Riparte al grido reso famoso da Trump nel 2016 la campagna anti Clinton su Parler. Crescono infatti i post sul ‘Twitter di destra” che chiedono perché l’e segretario di Stato e candidata democratica “non sia ancora stata arrestata”. Non sono chiari i motivi per cui Hillary Clinton dovrebbe finire in galera, ma è chiaro il riferimento al grido che ha caratterizzato la campagna elettorale del 2016.
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La campagna anti Clinton su Parler e il legame con complottisti e QAnon
La campagna anti Clinton su Parler riparte proprio in contemporanea con la progressiva perdita di peso delle accuse di brogli lanciate e mai provate da Trump. Se la nuova teoria del complotto perde quota i fedelissimi di Trump e del complottismo più assurdo si rivolgono dunque alla fonte madre, quella Hillary Clinton che è stata forse la prima vittima delle paranoidi accuse dell’ultra destra americana. Una delle accuse è quella del “Clinton body count” la teoria portata avanti da vari membri della destra Usa, tra i quali l’editore di Newsmax, Christopher Ruddy, secondo la quale i Bill e Hillary Clinton avrebbero ucciso una cinquantina dei loro collaboratori. Voci assurde e smentite in maniera netta e definitiva da varie inchieste giornalistiche, che hanno scoperto che, per esempio, molte delle presunte vittime erano invece ancora vive, ma che sono state rilanciate negli ultimi anni nel circuito dei fedeli di QAnon e simili.
It’s the 1426 day of Trump as president and Killary still isn’t in prison. #LockHerUP
— Mark White GATheGreatest Wednesday, December 16, 2020
Ci sono poi le accuse per la gestione dell’attentato di Benghazi, quando l’11 settembre 2012 membri di Ansar al-Sharia attaccarono un compound diplomatico americano uccidendo l’ambasciatore Usa in Libia J. Christopher Stevens e l’ufficiale Sean Smith, quelle per le famose email sul server privato cancellate da Clinton ma soprattutto quelle legate al famoso PizzaGate, la teoria del complotto, ovviamente senza alcuna base reale, scoppiata nel marzo 2016 dopo l’hacking delle mail del campaign manager di Clinton, John Podesta. Nelle email di Podesta, pubblicate poi da WikiLeaks e tra i fattori decisivi nella vittoria di Trump, i sostenitori del PizzaGate sostenevano si trovasse una serie di messaggi in codice che connetteva i principali membri del partito democratico e una serie di ristoranti americani, tra cui la pizzeria Comet Ping Pong di Washingotn D.C., che avrebbero gestito un traffico di esseri umani e un gruppo di pedofili. Una serie di accuse, ovviamente totalmente false e senza base, da cui sarebbe nato poi QAnon e la sua teoria di Trump salvatore del mondo contro il “Deep State” guidato da Soros, Bill Gates e i democratici che venerano Satana e violentano bambini.
#projectveritas released a recording of a call between #julianassange (#wikileaks) & lawyer for #hillaryclinton State Dept (#CliffJohnson) “Warns US Government Trouble Was Coming Their Way With Unredacted Release Of Classified Cables Stolen From Wikileaks”
— TrashUser369 TrashUser30569 Wednesday, December 16, 2020
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— Izzie Mlowe1951 Wednesday, December 16, 2020