Il report settimanale di Gimbe: diminuiscono i casi, ma tamponi in netto calo
25/06/2020 di Enzo Boldi
Chi non cerca, non trova. Modificando il vecchio adagio popolare, si può arrivare alla stretta conclusione del report della Fondazione Gimbe sull’ultima settimana di epidemia da Covid in Italia. Perché se i numeri appaiono positivi, le basi lo sono molto meno. Negli ultimi sette giorni, infatti, è stato riscontrato un vistoso calo nel numero di tamponi diagnostici effettuati nel nostro Paese. E non parliamo di poche centinaia, ma di 26.867 test in meno rispetto alla precedente rilevazione. Un dato che si attesta attorno al -12,4%. Un calo tamponi che porta, come la matematica insegna, a una riduzione dei casi conclamati.
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Ovviamente non si sta parlando di carica virale o di tutte le altre tematiche che hanno riempito le pagine di giornali e le poltrone dei talk show nell’ultima settimana. Si fa riferimento alle statistiche con numeri che parlano chiaro: il virus è ancora presente nel nostro Paese. E se i dati nazionali sembrano indicare un calo, occorre fare un’analisi molto approfondita basata sui numeri. Da una parte il calo dei tamponi (sia diagnostici che totali, cioè quelli effettuati su chi è già stato dichiarato contagiato); dall’altra i numeri più bassi sui nuovi infettati. E poi ci sono i nuovi focolai.
I nuovi focolai
A parte il caso Lombardia, che fin dall’inizio dell’emergenza fa una storia a sé, in tutta Italia, da Nord a Sud, sono stati registrati alcuni piccoli focolai. Piccoli per numero, ma non per potenziale. Come insegna la triste storia di questo virus, occorre non abbassare la guardia di fronte ai numeri che arrivano anche dalle piccole realtà. Ecco tutti i dati.
- Mondragone (Caserta): quarantena per i residenti dei Palazzi ex Cirio (30 positivi)
- Palmi (Reggio Calabria): “zona rossa” istituita nei quartieri Pietrenere-Tonnara-Scinà (8 positivi)
- Bologna: in un’azienda (14 positivi) e in un’attività commerciale (12 positivi)
- Montecchio (Reggio Emilia): focolaio in due famiglie con legami parentali (7 positivi)
- Bolzano: focolaio familiare (11 positivi)
- Como: casa di accoglienza per persone bisognose (7 positivi)
- Province di Prato e Pistoia (19 positivi)
- Porto Empedocle (Agrigento) focolaio nella nave dei migranti portati dalla Sea Watch (28 positivi)
- Alessandria: casa di riposo (13 positivi)
- Roma: istituto religioso (4 positivi), oltre ai ben noti focolai della Garbatella e dell’ospedale San Raffaele Pisana relativi alle settimane precedenti
Calo tamponi = calo dei contagiati. Il report settimanale di Gimbe
Andiamo a leggere nel dettaglio il report di Gimbe dell’ultima settimana.
«Nella settimana 17-23 giugno il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE conferma, rispetto alla settimana precedente, la costante riduzione dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva e l’ulteriore frenata nell’incremento dei nuovi casi, condizionata tuttavia dal netto calo dei tamponi diagnostici, ovvero quelli finalizzati a identificare nuovi casi e non eseguiti per confermare le guarigioni o per altre necessità di ripetere il test (cd. tamponi di controllo)».
- Decessi: +270 (+0,8%)
- Terapia intensiva: -62 (-35%)
- Ricoverati con sintomi: -1.448 (-43,9%)
- Casi totali: +1.133 (+0,6%)
- Tamponi diagnostici -26.876 (-12,4%)
- Tamponi totali: -18.937 (-5%)
Le parole di Cartabellotta
Il calo tamponi è certificato, dunque. «Il virus è sempre presente e rialza la testa ogni qualvolta le condizioni ambientali favoriscono una ripresa del contagio – ha dichiarato il Presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta -. In particolare, accanto alle ben note residenze per anziani, sembrano a rischio sia contesti familiari sia aree sociali disagiate, oltre gli inevitabili “casi di rientro” dall’estero. Di conseguenza, è indispensabile mantenere i comportamenti individuali raccomandati e continuare con una stretta sorveglianza epidemiologica, potenziando contestualmente l’attività di testing e tracciamento, di fatto in netta riduzione».
(foto di copertina: nuovi focolai in Italia, da Fondazione Gimbe)