Cagliari, la mozione per dedicare parte del cimitero ai “bambini mai nati”

Istituire un registro per i “bambini mai nati” e dedicare una sezione del cimitero di San Michele alla sepoltura dei feti di età presunta inferiore alle 20 settimane. È la mozione presentata al Consiglio Comunale di Cagliari da parte dei consiglieri di centrodestra: «È una questione di civiltà»

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La prima firmataria della mozione presentata dall’intero centrodestra comunale è la consigliera di Fratelli d’Italia Stefania Loi, che la definisce un «segno di civiltà». La mozione vuole portare sui banchi della giunta comunale del sindaco Paolo Truzzu la proposta di dedicare una parte del cimitero San Michele di Cagliari, denominandola “giardino degli angeli“,  ai “bambini mai nati”, ovvero quei prodotti del concepimento abortiti di età presunta al di sotto delle 20 settimane che la legge individua come “prodotti abortivi” e il cui smaltimento è gestito dalle strutture sanitarie. Secondo Stefania Loi i genitori hanno il diritto di dare sepoltura ai figli mai nati: «C’è anche una questione legata all’elaborazione del lutto prenatale, tante madri ne hanno bisogno. Magari hanno dovuto abortire, o in modo spontaneo o in modo procurato, ma il dolore rimane comunque – ha dichiarato la consigliera al sito locale Casteddu Online -I feti andranno dentro delle cassettine, sinora vengono smaltiti come rifiuti speciali».

Viene anche difficile commentarla una mozione del genere, di cui Stefania Loi di FdI è prima firmataria.Prossimamente un cimitero anche per il frutto dell'amore solitario e per le mestruazioni.

Gepostet von Francesco Piseddu am Dienstag, 1. Oktober 2019

Come sottolineato dalla nota diffusa dai consiglieri di opposizione, che ritengono la mozione presentata dal centrodestra come «contraria alla legge» e come una «intromissione nelle scelte individuali, spesso sofferte e dolorose e dipendenti da condizioni economiche, sociali, sanitarie e comunque sempre personali e intime», la legge prevede già la possibilità dei genitori di richiedere la sepoltura dei prodotti del concepimento a proprie spese. La proposta di Stefania Loi invece vuole rendere gratuita l’opzione del seppellimento, evidenziando come questo debba avvenire «anche in assenza di detta richiesta» nella zona dedicata e dopo l’iscrizione ad un apposito «registro dei bambini mai nati». La mozione vuole anche introdurre la sostituzione della definizione di legge da “prodotti abortivi” in “bambini non nati”. «Qui non ci sono in gioco colori politici, poter piangere i propri cari è un tema trasversale» ha aggiunto Stefania Loi invitando i consiglieri ad approvare e supportare la mozione in Consiglio Comunale, che incontra la contrarietà dell’opposizione. «Se questa mozione, a cui i consiglieri firmatari dell’opposizione sono totalmente contrari, dovesse essere discussa e approvata, le donne che scelgono per i più svariati motivi l’interruzione volontaria di gravidanza secondo le modalità previste dalla legge, verrebbero stigmatizzate con una prassi che riconosce lo status e il nome di “bambino” a un embrione» si legge infatti nella nota diffusa dall’opposizione.

(Credits immagine di copertina: Pixabay License)

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