«Napolitano terùn» e Bossi sconterà la pena ai servizi sociali

27/09/2018 di Redazione

Arriva un’altra tegola in casa Bossi. Il senatùr è stato condannato in via definitiva per vilipendio all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La pena di un anno e quindici giorni di carcere è stata tuttavia sospesa dal sostituto procuratore generale Gian Paolo Volpe: gli avvocati di Umberto Bossi avranno un mese di tempo per decidere come fargli scontare la pena, verosimilmente con un periodo si servizi sociali.

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Bossi condannato, l’occasione in cui pronunciò la frase offensiva nel 2011

A Umberto Bossi veniva contestato di aver dato del terrone a Giorgio Napolitano. Nel corso di un suo comizio del dicembre 2011, infatti, l’ex leader della Lega aveva pronunciato la frase: «Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un terùn».

In primo grado, Umberto Bossi era stato condannato a 18 mesi di carcere. La pena è stata successivamente ridotta in appello e confermata dalla Cassazione. La conferma della scelta della conversione in lavoro presso i servizi sociali è stata anticipata già dagli avvocati del senatore del Carroccio.

Un altro grattacapo in casa Bossi, dopo la storia dei 49 milioni

Un nuovo calvario per il 77enne storico fondatore del partito che, stando agli ultimi sondaggi, avrebbe la maggioranza relativa dei voti in una futura elezione politica. Già nei guai per le questioni fiscali (dalla sua gestione parte la storia dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali non dovuti spariti dalle casse della Lega), alla fedina penale del Senatùr deve aggiungersi anche la condanna per vilipendio al presidente della Repubblica.

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