L’insostenibile pesantezza dell’essere Borghezio: il leghista critica Balotelli citando il suprematismo bianco
05/11/2019 di Enzo Boldi
Forse un giorno saranno svelate le telecamere di un Truman Show in salsa italica, con tutti questi personaggi che prendono parola e dicono la loro citando frasi fasciste, espressioni xenofobe e motti di un Ventennio sepolto, come se nulla fosse. La verità è che, però, non si tratta di attori o comparse che interpretano un ruolo, ma di personaggi reali che sono intorno a noi, come noi. E dopo il negazionismo sui cori contro Mario Balotelli al Bentegodi, la facoltà di esprimere le proprie idee discriminatorie e dal sapore fascista e razzista concessa al capo ultras dell’Hellas, ecco che spunta anche un redivivo Mario Borghezio, la cui perla di saggezza era attesa come una colica renale.
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«Ho sempre avuto simpatia per Balotelli come calciatore – ha detto Mario Borghezio rispondendo a una domanda dell’AndKronos su quanto accaduto domenica pomeriggio allo stadio Bentegodi di Verona -, ma se continua a dire queste cazzate diventerà il miglior testimonial delle tesi di De Gobineau sulla superiorità della razza bianca». Eccola la perla, quel ‘mai più senza’ che si incastra nella corona di una serie di dichiarazioni che non sono solo sbagliate, ma anche inaccettabili nel 2019. Ma sembra di esser tornati indietro nel tempo.
Borghezio e l’idea del silenzio che non lo tange
Si parla di cori, ululati, grugniti razzisti nei confronti di un calciatore nero che, all’ennesimo episodio, decide di rompere quel muro del silenzio impaurito squarciando quella ferita che nel calcio si sta sempre più infettando con i pochi anticorpi che non riescono più a disinfettare l’ondata batterica che si propaga a chiazze sempre più vaste e intense. E l’ex eurodeputato della Lega cosa fa? Pensa bene di citare il ‘Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane’ del razzista francese De Gobineau.
La citazione del suprematismo bianco sul caso Balotelli
Il silenzio, a volte, potrebbe essere la miglior risposta a qualsiasi cosa. Non bisogna per sempre rispondere alle domande per poi apparire come grotteschi figuranti di un passato che bussa alle porte. Se si vuole essere razzisti lo si faccia, prendendosene però le conseguenze. Non facendo pseudo-citazioni folli, di un passato folle e di un’ideologia che la storia ha condannato.
(foto di copertina: Giuseppe Ciccia/Pacific Press via ZUMA Wire)