A Bologna FdI fa un video-censimento delle case popolari abitate dagli stranieri
11/11/2019 di Enzo Boldi
Non c’è limite alla propaganda che, ormai, ha definitivamente calpestato qualsiasi tipo di diritto umano riproponendo scene tipiche del periodo più buio vissuto dall’Italia (e dall’Europa) nel Secolo scorso. E così accade che a Bologna due esponenti di Fratelli d’Italia, un parlamentare e un consigliere comunale, abbiano deciso di fare un censimento (in video-diretta su Facebook) degli alloggi popolari assegnati a cittadini stranieri. Il tutto, ovviamente, senza sottolineare che quelle case siano state date loro dopo un legittimo bando pubblico. Insomma, tutto nella legalità tranne l’atteggiamento elettorale – che vuole solamente fomentare l’odio ingiustificato degli elettori facendo passare un messaggio alquanto ‘razziale’ – dei due esponenti del partito di Giorgia Meloni.
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Come spiega Cathy La Torre sul suo profilo Twitter – che ricostruisce nel dettaglio quanto accaduto a Bologna – i due protagonisti di questa riedizione del censimento (nel più becero dei significati) sono stati il parlamentare Galeazzo Bignami e il consigliere comunale Marco Lisei. I due, smartphone alla mano, sono andati nella zona delle case popolari del capoluogo emiliano e hanno iniziato a riprendere i cognomi sui citofoni degli alloggi.
Perché sottoporli a questa violenza?
Ovviamente la loro colpa è essere stranieri, essere di un’altra “razza”, essere carne da macello elettorale.
Vivere in una Regione in cui si è in piena campagna elettorale e la ricerca disperata del voto per la poltrona esige di rivolgersi— Cathy La Torre 🏳️🌈 (@catlatorre) November 10, 2019
Bologna e quel sapore di squadrismo di due esponenti di FdI
Non si tratta di case occupate, ma di abitazioni regolarmente assegnate a persone che – dopo aver partecipato a un regolare bando – hanno avuto la possibilità (seguendo la graduatoria) di vedersi data la possibilità di vivere in una di quelle case messe a disposizione dal Comune. Insomma, come funziona in tutta Italia. Il tutto, ovviamente, non viene spiegato nel video in diretta pubblicato su Facebook dai due esponenti di FdI. Il loro obiettivo, come palese, è quello di far aumentare l’intolleranza dei cittadini contro gli stranieri (seppur in regola e con tutti i requisiti). Ora, però, contro di loro potrebbe aprirsi una contestazione per violazione della privacy, come spiegato da Cathy La Torre.
della Privacy al seguente link: https://t.co/43AGKZ3DBT
Cosa rischiano i due politici che hanno detto di infischiarsene della Privacy?
— Cathy La Torre 🏳️🌈 (@catlatorre) November 10, 2019
Come denunciare per violazione della privacy
Ed è proprio l’avvocata e attivista per i diritti umani a dare tutte le indicazioni sul come e il perché i due esponenti di FdI di Bologna debbano essere denunciati dopo questa pantomima elettorale dall’amaro sapore del Ventennio che, in Italia, ha già fatto danni che vorremmo non dover rivedere: «Il Garante avvierà un procedimento per verificare e accertare le irregolarità; e in caso di esito positivo potrà infliggere una sanzione pecuniaria fino ad un massimo di 20 Milioni di euro (non 20mila, 20 MILIONI di euro). Inoltre tutti quei cittadini violati nella loro Privacy potranno chiedere un risarcimento danni rivolgendosi al Tribunale di Bologna.
Infine per noi cittadini NON DIRETTAMENTE COINVOLTI in questa orribile vicenda è valida la possibilità di inviare una libera segnalazione al Garante della Privacy.
Ecco gli indirizzi a cui farlo.
Posta elettronica: protocollo@gpdp.it
Posta certificata: protocollo@pec.gpdp.it— Cathy La Torre 🏳️🌈 (@catlatorre) November 10, 2019
Ma le voci politiche ci invitano a non dire che ci sia un ritorno del fascismo. Forse, però, il nero è il colore delle bende sui loro occhi.
(foto di copertina: da profilo Twitter di Cathy La Torre)