Bollate, sindaco e associazioni bloccano il concerto del neomelodico nipote del boss che diceva «la mafia non esiste»

05/02/2020 di Redazione

La vicenda del cantante neomelodico Niko Pandetta è piuttosto nota. Nipote del boss condannato all’ergastolano Turi Cappello, lui stesso al centro di vicende giudiziarie per questioni legate allo spaccio di sostanze stupefacenti, ha comunque intrapreso la carriera musicale. Una carriera che, a quanto pare, lo porta in giro per l’Italia. In un locale di Bollate, il prossimo 7 febbraio, era previsto un suo concerto. Ma l’indignazione della comunità, delle istituzioni e delle associazioni ha permesso di bloccare tutta la macchina organizzativa.

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Bollate, stop al concerto del neomelodico che diceva che la mafia non esiste

Niko Pandetta, soprattutto, è diventato noto alle cronache per le sue esternazioni sul concetto di mafia e di criminalità organizzata. Nel corso di una puntata della trasmissione di La7 Non è l’Arena, è arrivato addirittura a negarne l’esistenza. Recentemente, aveva anche rivolto delle minacce con una pistola a un consigliere della regione Campania, l’esponente dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. Questi fatti sono noti alla comunità di Bollate, che ha immediatamente fatto sentire la propria voce.

Una piccola delegazione composta dall’amministrazione di Bollate, dalla presidenza e vicepresidenza della locale Commissione Antimafia e dei rappresentanti delle associazioni (per quella serata, “Insieme In Rete”,”Peppino Impastato” e “Agende Rosse”), si sono incontrati con i gestori della pizzeria per discutere della situazione. Questi ultimi si sono mostrati subito collaborativi e dispiaciuti per il fatto: non conoscevano le esternazioni del Pandetta e ne hanno preso totalmente le distanze.

La risposta dell’amministrazione e delle associazioni di Bollate

Nonostante il contratto commerciale stretto con quest’ultimo, hanno pertanto deciso di annullare l’evento, andando incontro a sanzioni penali e di aprire il proprio locale a prossimi eventi di educazione alla legalità e a concerti che mandino un messaggio positivo di lotta alla mafia.

«Vogliamo marcare la distanza dal mondo della criminalità organizzata – si legge in un comunicato stampa pubblicato dall’amministrazione comunale e dalle associazioni che hanno partecipato all’azione -, il ristorante sarà aperto a future iniziative di educazione alla legalità e a concerti volti a creare uno spirito di condivisione sociale e ad unire i cittadini nell’impedire che siano veicolati, attraverso la musica, messaggi negativi».

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