Tensione alle stelle in Bielorussia, Lukashenko chiude i confini con la Ue
La decisione del presidente arriva dopo il voto con cui Bruxelles condanna le repressioni del governo di Minsk e adotta sanzioni
18/09/2020 di Redazione
La Bielorussia chiude i confini con l’Unione Europea. Una decisione che arriva dopo il voto di Bruxelles che ha deciso di non riconoscere il presidente Alexander Lukashenko dopo la contestata vittoria dello scorso 9 agosto e di adottare sanzioni contro l’ex repubblica sovietica. E che rischia di alzare ulteriormente la tensione non solo con Polonia e Lituania, ma anche con l’Ucraina.
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La Bielorussia chiude i confini con Polonia e Lituania
La Bielorussia chiude i confini con Polonia e Lituania ma non solo. Il presidente Lukashenko infatti ha anche rafforzato la difesa del confine con l’Ucraina e ai cittadini dei tre Paesi ha lanciato un appello a fermare quello che ha definito “politici insensati” per impedire loro “di scatenare una guerra”. Ai suoi cittadini invece il presidente ha detto di essere stato costretto “a ritirare le truppe dalle strade, mobilitare la metà dell’esercito e chiudere le frontiere occidentali” con Lituania e Polonia e di esser stato costretto anche “a rafforzare le frontiere, purtroppo, con il Paese fraterno dell’Ucraina”. Una scelta quest’ultima legata in realtà al fatto che proprio giovedì il presidente ucraino, Vladimir Zelensky ha annunciato l’inizio di manovre militari congiunte dell’esercito di Kiev con le forze della Nato nei pressi della frontiera con la Bielorussia. Un’esercitazione, che durerà fino al 25 settembre, e interessa oltre quattromila soldati, in maggioranza ucraini.
La Bielorussia chiude i confini per il voto del Parlamento Ue
La decisione di Lukashenko arriva dopo settimane di tensione con Bruxelles e riflette la posizione del presidente bielorusso che più volte ha ribadito ai suoi sostenitori che le proteste contro la sua leadership autoritaria dopo le contestate elezioni del 9 agosto scorso sarebbero organizzate dai Paesi occidentali. La Bielorussia infatti chiude i confini con l’Unione Europea proprio nel giorno in cui il parlamento europeo ha adottato la linea dura delle sanzioni contro Lukashenko, condannandolo per le violente repressioni degli oppositori. Non solo, dopo il voto di oggi Bruxelles ha stabilito che “una volta scaduto, il 5 novembre, il suo mandato” il presidente non sarà più riconosciuto come legittimo. Un voto che ha creato polemiche anche in Italia per il fatto che il testo sia stato approvato a larga maggioranza ma con l’astensione degli eurodeputati della Lega,accusati dai colleghi del Pd di aver preso questa posizione per fare un favore a Putin.