Salvini ci ricasca: ora la bambina esposta a Pontida torna a essere di Bibbiano
23/09/2019 di Enzo Boldi
A Roma si dice ‘buttarla in caciara’: non riuscire a trovare una risposta adatta quindi dire tante frasi a caso che poi creano verità parallele che, inevitabilmente, si ripropongono in futuro diventando ingestibili. E qualcosa sta sfuggendo di mano anche a Matteo Salvini e al suo irreprensibile ufficio comunicazione. La vicenda è sempre quella che riguarda la piccola Greta, la bambina portata sul palco di Pontida ed esposta dal leader della Lega. Era stata presentata come una piccola vittima di Bibbiano, ma poi si è scoperto essere stata tolta alla madre (e poi fortunatamente restituiti) dai servizi sociali di un comune sul lago di Como guidato, tra le altre cose, dalla Lega da quasi un decennio.
E si è anche arrivati ad accusare le stampa che avrebbe inventato una bufala contro Salvini che non avrebbe mai parlato di Bibbiano, ma ci soni video e post dei profilo social della Lega (poi cancellati) che facevano proprio riferimento al comune emiliano dove è stato scoperto lo scandalo degli affidamenti illeciti. Poi tutto è stato messo in naftalina fino a ieri sera quando, ospite di Barbara d’Urso, Salvini è tornato a parlare di Greta da Bibbiano.
Salvini ripete che la piccola Greta è di Bibbiano
Lo ha fatto in diretta rispondendo alle domande dei suoi ‘contestatori Vip’, anche se la parola Bibbiano non è mai stata pronunciata da lui, dandone però tacito assenso replicando. Poi è comparso anche il tweet esplicito sul profilo personale del leader della Lega.
#Salvini: Ho mostrato la bimba di Bibbiano sul palco di Pontida perché me l’ha chiesto la sua mamma. E io sono contrario a chi toglie i bambini alle famiglie senza motivo.
📺 #nonèladurso @LiveNoneladUrso— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 22, 2019
Ma avevano accusato la stampa di fake news
Quindi la bambina, che sappiamo non essere di Bibbiano come dichiarato dalla madre il giorno dopo l’esposizione sul palco di Pontida, ora torna a essere di Bibbiano. Almeno nell’immaginario collettivo prodotto e restituito da Matteo Salvini e dal suo gruppo immenso di comunicatori che lavorano per lui, guidati da Luca Morisi. Alla fine, dunque, a forza di accusare gli altri di creare fake news, se ne mettono in giro e si alimentano. Dimenticando anche di averle create e poi demonizzate.
(foto di copertina: ANSA/SIMONE VENEZIA)