Bersani parla di «immunità di gregge sull’evasione fiscale» e di Salvini: «Ovunque ci siano problemi, va là a coltivarli»
01/07/2020 di Ilaria Roncone
La povertà in Italia richiede una risposta sociale flessibile e una riforma del fisco. Questo il succo del discorso fatto da Pierluigi Bersani, che con una metafora ha dato voce a uno dei più grandi problemi che abbiamo in Italia: l’evasione fiscale. L’ex segretario del Pd e deputato di Liberi e Uguali ha parlato a In onda, su La 7, dando una panoramica della situazione del governo italiano attualmente e concentrandosi su cosa si dovrebbe fare per contrastare la povertà nel nostro paese. Al politico è stato chiesto conto anche di quanto accaduto a Salvini a Mondragone.
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«La riforma base da fare in Italia è quella fiscale»
Non cerve fare duelli tra fazioni, «il fisco italiano in questo momento è un colabrodo, non ha né generalità né progressività». Il problema è che «non riesce a individuare quelle fasce dove, invece che levargliene, devi dargliene», dice in riferimento ai soldi. Il cambiamento radicale è necessario e le proposte ci sono, aggiunge Bersani. Più sostanziose dell’abbassamento dell’iva e la flat tax. «Tra scaglioni, aliquote, detrazioni, deduzioni, bonus, assegni…non ci si capisce più niente» e, tra le altre cose, «consente un’evasione fiscale micidiale. Perché la nostra immunità di gregge ce l’abbiamo sull’evasione». Per risolvere il problema della «povertà mobile» bisogna fornire denaro a livello locale, come abbiamo imparato durante il Covid. «Ci vorrebbe un fondo in comunale in tutte le città: se ho dei poveri improvvisi a Piacenza io voglio aiutarli, bisogna rendersi flessibili sulla risposta sociale».
Per Bersani «Salvini va a coltivarli i problemi»
Su Mondragone è stato chiaro in riferimento a quanto detto da Salvini, che si è domandato: non si sarebbe parlato di pericolo fascista se quanto accaduto a me fosse accaduto a Bersani? Bersani chiarisce: «Salvini ha la mia solidarietà per quanto accaduto, non ho problemi a dargliela». Aggiunge però che «sì, le contestazioni sono da condannare» ma anche che «c’è l’idea che Salvini vada a coltivarli i problemi, che ci si butti. E questo qui non va bene. Ovunque ci siano i problemi…zac. Se continua a speculare sulle cose anche drammatiche che succedono alla gente, allora comincia a spiegarsi perché la Lega qualche problema ce l’ha».