Come la mettiamo con il punto stampa di Berlusconi dopo le dimissioni dal S.Raffaele, visto che è ancora positivo?

Il fondatore di Forza Italia aveva parlato davanti a una piccola folla di giornalisti

26/09/2020 di Gianmichele Laino

Lo avevamo spiegato, forse facendo un po’ gli uccelli del malaugurio. Ma essere dichiarati clinicamente guariti dal coronavirus, non significa essere negativizzati dal virus. Per questo non abbiamo colto con sorpresa la notizia di Silvio Berlusconi ancora positivo, nonostante siano passati ormai alcuni giorni dal suo ricovero in ospedale (23 giorni dalla scoperta della positività) e nonostante, subito dopo le dimissioni dal San Raffaele, abbia fatto un punto stampa con alcune decine di giornalisti proprio davanti all’ospedale. 

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Berlusconi ancora positivo al coronavirus, e il punto stampa del 14 settembre?

Il tutto, come si vede da queste immagini, anche dopo essersi abbassato la mascherina. Certo, restava lo schermo della distanza di sicurezza. Ma vengono in mente ancora altre immagini di quando, in generale, c’era molta più prudenza nell’affrontare delle persone potenzialmente contagiose. Ad esempio, quelle di medici, infermieri e altri operatori sanitari che entravano in contatto con questi pazienti bardati nelle tute isolanti, con tutti i dispositivi di protezione necessari.

Invece, Silvio Berlusconi – senza particolari precauzioni – il 14 settembre si è presentato davanti ai giornalisti per rassicurarli sulle sue condizioni di salute, si è abbassato la mascherina, ha parlato ai microfoni posizionati per lui all’ingresso (speriamo, ovviamente, che quei microfoni siano stati successivamente sanificati). Lo ha fatto per tranquillizzare il mondo che era in apprensione per lui.

Berlusconi ancora positivo, si poteva evitare il contatto con il pubblico

Ma chiaramente avrebbe potuto evitare questo momento di contatto pubblico. La situazione di Berlusconi ancora positivo deve essere un monito ulteriore, in questo periodo in cui i contagi da coronavirus stanno risalendo pericolosamente anche in Italia, a non abbassare la guardia e a non portare avanti comportamenti avventati. Un po’ come successo nel corso della campagna elettorale per le amministrative e per le regionali, con diversi esponenti (si pensi a Lorenzoni in Veneto e a Fitto in Puglia) che si sono ritrovati a essere positivi al coronavirus e che, prima del tampone, avevano partecipato a eventi pubblici, in cui sono entrati in contatto con diverse persone.

Gli effetti dei potenziali contagi durante gli ultimi appuntamenti della tornata elettorale (così come quelli della ripresa delle scuole) si vedranno nelle prossime due settimane. Nel frattempo, il caso di Berlusconi sia quantomeno d’esempio. Per evitare comportamenti imprudenti.

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