La stoccata di Beppe Sala: «Serve un governo dei capaci»
24/05/2020 di Enzo Boldi
Non fa nomi e cognomi, non fa riferimento al presidente del Consiglio ma consiglia un cambio di passo all’interno di alcuni ministeri. Beppe Sala, sindaco di Milano, sottolinea come all’interno dell’Esecutivo ci siano delle personalità che non sono adatte a ricoprire il loro ruolo, specialmente in un momento così critico e senza precedenti per la storia recente della Repubblica italiana. Invita a ripensare a un «governo di capaci», che siano politici oppure tecnici. Perché, secondo lui, quel che sta affrontando il nostro Paese debba essere affrontato da chi è conscio del sistema reale.
LEGGI ANCHE > L’ultimatum di Beppe Sala ai milanesi: «È il momento di incazzarsi, quelle immagini dei Navigli sono vergognose»
«Non voglio essere sgarbato nei confronti dei singoli ministri, ma tutti concordiamo sul fatto che questo governo ha il compito più difficile dal dopoguerra – ha sottolineato Beppe Sala nella sua intervista a La Repubblica -. Bene, una parte dei ministri non è stata nominata per una comprovata esperienza specifica del settore di cui si occupa, o per una lunga esperienza politica. Perché parliamo sempre di meritocrazia e poi accettiamo che i ministeri non siano guidati dai più competenti?».
Beppe Sala e il governo dei capaci
Il sindaco di Milano sottolinea come la sua città sia stata guidata da tanti primi cittadini che avevano una maturata esperienza sul campo, cosa che invece non sembra essere accaduto a livello di governo centrale. Non si riferisce a Giuseppe Conte (o, almeno, fa riferimento ad altri): «Qui tutti gli ultimi sindaci della città avevano accumulato esperienze significative – spiega Beppe Sala -. Non sto parlando di girare le carte, ciò che ritengo è che il presidente del Consiglio dovrebbe chiamare intorno a sé i più bravi e capaci. Serve un governo di competenti, tecnici o politici, poco cambia».
Sulla gestione della Lombardia
Lo stesso Sala parla anche di quanto successo nella sua Regione, sottolineando la poca umiltà del governatore (e della sua giunta) nel non ammettere probabili colpe nella gestione dell’emergenza sanitaria: «Riconosco l’impegno di Fontana, ma che la Lombardia non ammetta alcun errore è molto difficile da comprendere».
(foto di copertina: da pagina Facebook di Beppe Sala)