Beatrice Ion, atleta della nazionale di basket in carrozzina, aggredita con il padre: «Tornate a casa vostra»

«Tornate a casa vostra» è una frase che sentiamo spesso dire da una determinata fazione politica nei riguardi delle persone che arrivano in Italia sui barconi ma non solo. Questa frase se la sono dovuta sentir dire anche Beatrice Ion e suo padre nell’ambito di una vera e propria aggressione a sfondo razziale che hanno raccontato su Facebook. Roma, marina di Tor San Lorenzo: la 22enne originaria della Romania ma cittadina italiana e giocatrice nell’Amicacci Giulianova e suo padre sarebbero stati aggrediti davanti ai cancelli di casa loro.

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Il post Facebook dell’atleta in carrozzina

La giovane si è sfogata su Facebook raccontando la sua storia: «Vivo in Italia da 16 anni, ho la cittadinanza italiana, ho fatto tutte le scuole qui e sto continuando gli studi all’università italiana, gioco nella nazionale italiana di basket in carrozzina e mi considero in tutto e per tutto italiana eppure sono stata aggredita, mio papà è stato aggredito ed è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo degli stranieri del ca…. che devono tornare al loro paese, tralasciando le offese che mi sono presa perché sono disabile. Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa male. A voi che ci avete aggrediti, vergognatevi saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di voi, e voi che avete guardato il tutto senza alzare un dito vi dovreste vergognare più di loro». La famiglia ha raccontato di aver ricevuto una serie di minacce a sfondo razziale da una famiglia di romani che si è trasferita lì per l’estate.

Il sostegno dalla squadra e dal mondo sportivo

La squadra della giovane tramite le parole di Peppino Marchionni, il presidente, ha immediatamente mostrato solidarietà e condannato il gesto: «Con grande dispiacere veniamo a conoscenza della vile aggressione per motivi razziali contro la nostra Bea e la sua famiglia. La piaga del razzismo è ancora, purtroppo, un problema attualissimo e mondiale. Qualsiasi forma di razzismo è abominevole e noi continueremo sempre a batterci, come abbiamo già fatto, per eliminare questa gravissima piaga, nella vita come nello sport».

(Immagine copertina dalla pagine Facebook Amicacci Giulianova)

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