Consegnati i primi banchi nelle scuole di Alzano, Nembro e Codogno (e non sono con le rotelle)

La scelta simbolica di avviare la distribuzione nelle tre cittadine lombarde più colpite dal virus

28/08/2020 di Enzo Boldi

Quel venerdì promesso da Domenico Arcuri è arrivato e i primi nuovi banchi sono stati distribuiti nelle scuole. Il Commissario straordinario, nel corso della riunione con le Regioni, i ministri e i membri del Comitato tecnico-scientifico, aveva parlato della consegna delle prime nuove sedute per gli studenti a partire da oggi. E sono stati scelti tre comuni-simbolo per dare il via a questo rinnovamento: Codogno, Alzano Lombardo e Nembro. Come prevedibile, visto che quel bando si è concluso solo pochi giorni fa, non si tratta di banchi con le rotelle.

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Questa mattina le scuole di Alzano Lombardo, Nembro e Codogno hanno riaperto i propri cancelli. Non agli studenti (attesi per la prossima settimana nei licei per i corsi di recupero), ma ai militari che hanno provveduto alla consegna dei nuovi banchi monoposto. Un piccolo simbolo per la ripartenza di un Paese che deve riportare in primo piano la scuola come elemento imprescindibile. Spesso sottovalutato e riemerso solamente adesso per motivi di esigenza. E ora si deve ripartire propio da lì: dalla scuola, da Codogno, da Alzano e da Nembro.

Banchi consegnati nelle scuole di Codogno, Nembro e Alzano Lombardo

Una scelta simbolica: ripartire da lì, da quelle zone maggiormente colpite dalla fase iniziale dell’emergenza sanitaria. Tre cittadine, una in provincia di Lodi e le altre due in provincia di Bergamo, di cui molte persone non conoscevano neanche l’esistenza e che ora, per colpa di quel dannato virus, conoscono tutti. Una notorietà che tutti avrebbero voluto evitare, ma che non può cancellare la storia recente del nostro Paese.

Il resto del Paese attende

Ora, dopo questa scelta simbolica, le migliaia di altre scuole sparse su tutto il territorio italiano attendono l’arrivo dei nuovi banchi. Con le rotelle e senza. Perché per garantire sicurezza ai più giovani occorrono strumenti nuovi. Come accade in ogni Paese che si rispetti.

(foto di copertina: da CorriereTV)

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