Salvini si arrabbia per un pranzo saltato (per via delle norme anti-Covid)

La Lega parla di minacce al ristoratore, ma il titolare smentisce e spiega i motivi dell'annullamento

29/08/2020 di Enzo Boldi

Il pranzo della discordia. Venerdì 28 agosto il ristorante Centanni di Bagno a Ripoli (in provincia di Firenze) avrebbe dovuto ospitare un pranzo elettorale della Lega. Ospiti di onore Matteo Salvini e la candidata alla poltrona di Presidente della Regione Toscana Susanna Ceccardi. A poche ore dall’evento, però, è arrivato il dietrofront da parte del titolare del locale. La Lega parla di minacce ricevute dai gestori dopo la pubblicazione di quel volantino in cui si annunciava l’appuntamento delle 12.30. Il titolare, però, smentisce e parla di impossibilità di rispettare le norme anti-contagio (valide per tutti i locali d’Italia, da Nord a Sud)

LEGGI ANCHE > Salvini organizza la ‘colazione con i cittadini’ di Casalecchio di Reno, ma il proprietario del bar si oppone

Alla notizia dell’annullamento del pranzo elettorale, la Lega ha denunciato presunte minacce subite dai titolari del ristorante di Bagno a Ripoli. L’attacco era rivolto alla sinistra che, secondo quanto dichiarato da alcuni esponenti del Carroccio, avrebbe – attraverso alcuni militanti – inviato insulti e intimidazioni ai gestori del Centanni. Ma questa versione è stata smentita dagli stessi titolari attraverso un post Facebook in cui si fa riferimento all’impossibilità di garantire il rispetto delle norme anti-Covid.

Bagno a Ripoli, il pranzo elettorale della Lega saltato

«L’evento in programma per venerdì 28 agosto 2020 , non si terrà presso i nostri locali come pubblicizzato da locandina dell’evento stesso a causa dell’impossibilità per il nostro locale di garantire l’adeguato rispetto delle normative sanitarie anti covid-19. Con il presente ci teniamo a precisare che la nostra attività, che prosegue da 58 anni ed animata da professionalità e passione, ha finalità commerciale e non ha mai avuto, non ha e non avrà mai colore politico né appartenenza ad alcun partito o ideologia politica, a prescindere dagli ospiti che accoglierà, sempre. Approfittiamo anche per smentire qualsiasi notizia di aver ricevuto minacce da alcuno tese a fare annullare l’evento presso i nostri locali».

Un caso simile accadde a Casalecchio nel mese di Gennaio

Un episodio simile, ovviamente non riferibile all’emergenza Covid, era accaduto il 15 gennaio scorso a Casalecchio di Reno. All’epoca il leader della Lega aveva organizzato una colazione elettorale presso un bar, ‘La dolce Lucia’ per sostenere la candidatura di Lucia Borgonzoni alle Regionali in Emilia-Romagna. Ma il titolare si rifiutò di far entrare il segretario del Carroccio e i suoi sostenitori per evitare una strumentalizzazione politica del suo locale. Anche all’epoca ci furono tantissime proteste.

Share this article