Ad “Avanti un altro” l’augurio per le persone trans di un concorrente non è stato mandato in onda
Abbiamo contattato Ruggero Freddi per capire la storia dietro il post in cui a parlato di «grandissima delusione» ad Avanti un altro per una sua frase sulle persone trans tagliata
28/05/2021 di Ilaria Roncone
La querelle tra Lea T e Verissimo è terminata sabato 15 maggio. La modella brasiliana transessuale aveva accusato la produzione del programma Mediaset di non aver mandato in onda la sua intervista, registrata lo scorso febbraio, preferendo invece dare la parola a personaggi come Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, è stata ospite in casa Toffanin e proprio questo ha aizzato la modella, che ha lasciato intendere che dietro la scelta di non trasmettere la sua intervista e di dare spazio a un personaggio come la Meloni ci fosse «un pensiero socio-politico distante anni luce dal suo». Alla fine Verissimo, probabilmente proprio per rispondere alle polemiche generate dalle parole di Lea T, ha mandato in onda il servizio e la conduttrice ha risposto alla modella.
«Le interviste non vanno mai in onda subito per esigenze produttive, degli artisti», ha affermato Silvia Toffanin, «voi sapete che noi qui a Verissimo abbiamo sempre dato voce a tutti uomini, donne, omosessuali, transessuali e l’abbiamo sempre fatto con rispetto e serietà». «Le parole censura e discriminazione non appartengono a Mediaset», termina la Toffanin.
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Il post di Ruggero Freddi e la frase sulle persone trans a Avanti un altro
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Un paio di settimane fa ci siamo imbattuti in questo post di Ruggero Freddi, ex attore pornografico e docente presso la facoltà di Ingegneria dell’Università “La Sapienza” di Roma. I punti in comune sono gli stessi: una presunta visibilità levata a tematiche riguardanti le persone transessuali e un programma Mediaset coinvolto. Abbiamo deciso di contattarlo per chiedere cosa fosse successo e di domandare anche all’ufficio stampa di Mediaset un chiarimento in merito a quanto sostenuto dall’ex stella del porno. Tutto gira attorno a una frase di sostegno alle persone transessuali che ha voluto dire durante la sua presentazione come concorrente ad “Avanti un altro”, che è stata poi tagliata.
«Ci sono rimasto veramente male perché da bambino ho visto più Paolo Bonolis che mio padre e da lui mi aspetto che sia un po’ un superuomo, no? Nel momento in cui casca su una cosa così banale, sciocca, ci rimango veramente male. Mi hanno detto che è stato un caso, che non volevano tagliare la mia frase sulle persone transessuali perché sono contrari ma è stata soltanto una questione di tempi, una scelta casuale».
«Dopo il post Instagram sono stato contattato dalla redazione di Avanti un altro»
«La redazione di Avanti un altro il 10 maggio (il giorno della pubblicazione del post, ndr) mi ha chiamato ed erano arrabbiatissimi con me. Mi hanno chiesto perché ho fatto questa cosa, hanno detto che avrei dovuto chiamarli prima. Hanno ragione, probabilmente avrei dovuto chiamarli, ma per sentirmi dire cosa? Qualcosa che già sapevo. La scusa è quella: “È una questione di tempi”. In quel programma abbiamo due ore e mezza di seni e di sederi, che va benissimo perché se c’è una cosa di cui abbiamo bisogno in questo paese è di un po’ di leggerezza, lungi da me criticare. Però diciamo che se avessimo tagliato otto secondi di questo sulla televisione italiana per ricordare di persone che sono sempre lasciate ai margini della società, che stanno attraversando o hanno attraversato un percorso lungo, difficile, che lo fanno spesso senza amici e senza famiglia, ragazzi, sarebbero stato un bel gesto».
«Era una frase, un augurio – prosegue Freddi – Ho detto quello che ho scritto sul mio post, ho fatto i miei più sentiti auguri alle persone trans perché so che spesso sono lasciate da sole. Tutto qui. Si tratta di parole a cui avevo pensato, che ho riassunto in una frase e che volevo risultasse un pensiero leggero anche perché mi rendo conto che sia una trasmissione leggera ma che ci potesse stare un momento di sostegno».
Il grande valore di dare spazio a parole inclusive su format leggeri
Il discorso fatto dall’attore è molto semplice: «Qualcuno potrebbe dire che è una trasmissione trash – ha spiegato ai microfoni di Giornalettismo – ma proprio quel contenitore è indicatore dello stato della nostra società perché gli spettatori sono quelli che sono meno esposti a certi argomenti. Che io parli di persone transessuali in trasmissioni impegnate è senza dubbio importante, ma chi segue una trasmissione impegnata è già abbastanza esposto e culturalmente pronto ad accettare determinati temi. Invece anche una piccola frase – perché non parliamo di una grandissima cosa – detta nel punto giusto di una trasmissione leggera che arriva in tante case di persone che, normalmente, non sono esposte a certi temi. Loro hanno il potere di normalizzare. Parlandone si fa luce sul problema ma sono loro ad avere il potere di normalizzare».
«La produzione ha voluto sentire la mia presentazione»
La parte di presentazione che l’attore aveva deciso di dedicare alle persone trans era più lunga in origine ed era già stata limata: «Con Avanti un altro è successo che avevo preparato una piccola presentazione perché è quello che ogni concorrente fa. L’ho chiusa con venti secondi riguardo le persone trans, la produzione lo ha voluto sentire e mi hanno detto “questa non è quel genere di trasmissione quindi non è il caso che tu parli così a lungo delle persone trans”. Non ho avuto l’impressione che volessero censurarmi o che me lo stessero dicendo in senso malevolo, lì per lì è sembrato che avesse senso quello che stavano dicendo. Effettivamente, in un quiz in cui potevo parlare qualche secondo per presentarmi come concorrente, aveva senso. Ho chiesto loro se andasse bene dire solamente una frase. “Se la vuoi dire”, mi hanno detto. Ed è quello che mi sono limitato a fare».
Abbiamo contattato l’ufficio stampa di Mediaset in data giovedì 13 maggio per chiedere una dichiarazione in merito alla questione. Attualmente non abbiamo ancora ricevuto un riscontro ma, qualora volessero contattarci, rimaniamo disponibili ad aggiornare il nostro articolo.